Il consiglio regionale, a maggioranza Lega e centrodestra, ha approvato il contestato ddl 116. I funzionari pubblici per ottenere il posto dovranno ottenere una "patente di veneticità" e dimostrare di conoscere la "lingua veneta", definizione sulla quale nemmeno linguisti e storici concordano (Repubblica.it)
Siamo alle comiche e al ritorno dei giorni bui del recente ventennio.
Dopo i tentativi di trasferimenti dei Ministeri dalla Capitale,dei raduni a suon di forconi, spade ed elmetti, ora si chiede la "patente di veneticità" per accedere alla cariche pubbliche e la conoscenza della lingua veneta, il tutto deciso da una pubblica Istituzione qual'è il Consiglio Regionale.
Non è la solita bufala che circola in rete ma uno dei tanti sistemi, immagino, per discutere del nulla distogliendo l'attenzione dai problemi seri , su quanto accade nelle banche del territorio e sul fiume di danaro perso dai risparmiatori che dovrebbero pretendere sì una patente ma quella di capacità e competenza di banchieri e management e introducendo magari un secondo documento : il foglio di via.
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