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martedì 10 maggio 2016

Ladri sì, corrotti sì, immorali sì, piduisti sì, mariuoli e truffatori sì, bugiardi sì, irrispettosi e menefreghisti delle Istituzioni e demolitori della Costituzione sì,.... ma le parolacce no


Sono nato e cresciuto in una zona di Napoli a monte dei Quartieri Spagnoli, il Poggio delle Mortelle come era definito in origine, una zona che ho raccontato e continuo a raccontare in altro mio Blog ( http://salzano-antonio.blogspot.com) come molti miei contatti ed amici sanno.

Un territorio da sempre abitato da famiglie di tutti i ceti sociali che negli anni 60/70 è stata residenza di molte famiglie dell'aristocrazia napoletana e in molte di esse ai miei coetanei era proibito frequentare la piazza, il luogo di incontro di decine di ragazzi e giovani intenti a discutere, commentare una partita di calcio, organizzarsi per i balletti in casa nel fine settimana, perchè potevano contaminarsi apprendendo parolacce e la cosa sembrava essere la preoccupazione principale per la loro educazione.

Io che sono stato sempre molto curioso conoscevo le storie di alcune di queste famiglie dove regnava una morale ad uso e consumo molto personale ma le parolacce no, quelle proprio no.

Con il passare del tempo, messa su famiglia, le  figlie, la scuola delle figlie, le compagne di scuola delle figlie, le famiglie delle compagne delle figlie, il lavoro, i colleghi, le famiglie dei colleghi, i conoscenti, le famiglie dei conoscenti, tutto si presentava come allora, modalità diverse, ma tutto come una volta, in molti un perbenismo di facciata fatto anche di un linguaggio forbito magari con una cadenza che non facesse minimamente trasparire un inflessione dialettale, ma di tanto in tanto i loro nomi apparivano sulla stampa locale non nei necrologi ma nella cronaca nera, rosa e anche altri colori che andavano nel marrone.

Ecco, in questi giorni tanta attenzione per qualche parola di troppo nel corso di un comizio del candidato Sindaco Luigi de Magistris che ha osato mandare a quel paese chi ce lo mandiamo in ogni ora del giorno e della notte, con qualche termine che i perbenisti e benpensanti e qualche esponente dell'intellighenzia della buona Stampa hanno ritenuto deplorevole perchè in fin dei conti le parolacce non si dicono, come dicevano e dicono le buone famiglie dal linguaggio forbito e dal buon accento toscano.

Le parolacce no, ladri sì, corrotti sì, immorali sì, piduisti sì, mariuoli e truffatori sì, bugiardi sì, irrispettosi e menefreghisti delle Istituzioni e demolitori della Costituzione sì,.... ma le parolacce no, non si dicono, non sta bene!  

6 commenti:

  1. Nicola Cioffi
    Aggiungere.....saccheggiatori dei beni pubblici,si

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  2. Renato Cozzi
    Ridicoli ....

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  3. Marina Gallo
    Ma certo, molto più educato derubare i pensionati ed i piccoli risparmiatori che mandare a cxxxx re uno che calpesta ogni giorno lavoratori, costituzione e rispetto istituzionale...

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  4. Alfonso Ardito
    ......cattivone....Non si fa' ...è....pu' pu'......Renzi.....perdonalo......il Ragazzo....dice la Verità......

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  5. Rosalba Iannace
    Ancora si guarda la formalità e non la sostanza

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  6. ....con quella bocca può dire ciò che vuole!

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