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mercoledì 15 febbraio 2012

Il pulpito dei pulpiti

“…. Ma quali meditazioni. I silenzi del cantante dipendono dai vuoti di memoria, dalle sconnessioni intellettuali, dai tranelli del linguaggio articolato. Venticinque anni fa lo salvò Bruno Gambarotta, riuscendo in qualche modo a farlo sillabare. Adesso provvedono due marchingegni elettronici, uno per orecchio, del tipo inventato da Gianni Boncompagni quando teleguidava Ambra. Vien persino da rimpiangere le dimenticanze, almeno stava zitto.      
 
Comunque, chi si sogna di censurare Celentano, o prendere sul serio i suoi discorsi da bar, anche se lui chiede di chiudere i giornali in nome della libertà? Da noi c’è libertà di "raglio". Dopo questo esordio sanremese, però, quella che non va passata sotto silenzio – e qui non si parla davvero dei silenzi coatti di Celentano – è la linea della Rai. Si è messa nelle mani di un patetico aspirante profeta, ed è grave. I suoi capi hanno battuto le mani, ed è peggio. Si vergognino, loro più di lui.  
 Ci rallegriamo, invece, del fatto che Celentano abbia portato il tema di Dio e della fede su un pulpito mediatico così vasto come quello di Sanremo. Celentano vuole parlare di fede? Venga pure a parlarne anche su Famigliacristiana.it e su Famiglia Cristiana.”

Questo è lo stralcio del commento di Famiglia Cristiana che, in verità, trovo molto pacato e per niente risentito come sarebbe stato invece normale reagire ad una serie di stupidità vomitate dal pulpito dei pulpiti che da un po’ di anni per esigenze prettamente commerciali si vuol far passare per il Verbo, ragioni di mercato comprensibili e giustificate da una concorrenza molto agguerrita e penalizzante per il servizio pubblico.
Non vale la pena entrare nel merito del contenuto, e faccio uno sforzo sovrumano a definirlo contenuto, anche se potrei condividerne taluni passaggi.
Mi preme solo capire se la richiesta di chiusura di due organi di stampa che si sono permessi esprimere un parere del tutto legittimo sia in linea con una visione staliniana della libertà di informazione oppure è un messaggio guarda caso con indirizzi precisi per cavalcare un’onda favorevole  in un momento di attacchi mirati purtroppo quasi sempre con motivazioni  condivisibili.
Le stesse critiche mosse da Avvenire e Famiglia Cristiana sono le stesse di altri organi di stampa e della rete in questi giorni subissata da messaggi di critica.
Il predicatore dalla sempre bella voce e dalle grandi interpretazioni non può pretendere il silenzio stampa dagli altri avocando solo a se stesso il diritto di parola e di critica, troppo comodo , abbiamo già dato in questo ultimo ventennio in quanto a censure per taluni e libertà per altri.     

6 commenti:

  1. 15.02.2012 - Ciao Antonio,
    ora possiamo stare tranquilli, il Celentano si è esibito, la prima dose di idiozie l'ha vomitata, il 50 per cento di telespettatori (c...i) l'hanno digerita, qualche altro l'ha (mal) sopportata (anch'io tra i tanti), dobbiamo aspettarci con santa pazienza le ulteriori bordate del celentano-verbo nelle prossime serate.
    In verità chi, come me (e spero tanti) non si sono instupiditi guardando e ascoltando le insulsaggini di Morandi, delle Jene, e di tanti altri, non ha molto da dolersi, almeno per non esserci roso il fegato a sentirle (quelle insulsaggini) in diretta; purtroppo da stamattina tutti i mass-media ci hanno bene informati, a Celentano hanno ben risposto i Direttori di Avvenire e di Famiglia Cristiana, ora speriamo che il Celentano abbia capito la lezione e nelle prossime esternazioni si dia una regolata: io non ci credo, chi è cretino rimane tale, specialmente a quell'età.
    Io mi chiedo e ti chiedo: ma quanto ancora dobbiamo ancora stare a guardare a questo sperpero di danaro pubblico, tra le vallette che poi non si presentano, le megastruttura montata nel teatro (vorrei sapere quanto è costata), compensi milionari a Questo e a quello, megaimpianti in tilt, a pro di che?
    Non avrebbe speso meglio tutti quei milioni la Rai se avesse limitato il budget di spesa per il festival e avesse destinato parte di quelle risorse a programmi più culturalmente impegnativi e formativi?
    Io rimpiango il Festival di qualche decennio addietro, quando era incentrato solo su canzoni e cantanti, senza orpelli, ospiti, plurivallette e intrattenitori vari: allora si potevano veramente ascoltare cantanti e canzoni e concentrarsi sui giudizi da dare agli uni e alle altre.
    A cosa serve tutta questa struttura che da anni ci (mi affligge) togliendoci (mi) la pace (giacchè in casa, al contrario di me, tutti sono incollati alla TV, e mi cacciano e mi tacitano se mi azzardo anche solo a fiatare...) ?
    Ciao.
    Nino Maio

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    1. Caro Nino, le tue osservazioni non fanno una piega ma il circuito commerciale, il Dio mercato sono elementi non trascurabili dato il sistema in cui anche la RAI è coinvolta. Essendo la RAI servizio pubblico che sta in piedi oltre che con il canone anche per la pubblicità deve rispondere a logiche di mercato e quindi se il molleggiato porta soldi alle casse dovrà pur essere rapportato il suo compenso altrimenti la concorrenza se ne avvantaggia. Ma io quello che ho trovato fuori luogo è lo scagliarsi contro due organi di stampa e,bada bene, non altri che hanno detto le stesse cose, invocando addirittura la chiusura. Beh! questa ,poi, detta da chi in piena libertà può parlare senza limite alcuno promuovendo il proprio disco, mi sembra oltremodo esagerato.Parlare tra balbettii e sorseggiamenti continui di acqua per coprire i vuoti di memoria per parlare di un giornale che,ritengo, non abbia mai aperto se non per leggere la copertina........
      Famiglia Cristiana è stata accusata di parlare troppo fuori dai circuiti ufficiali della Chiesa prendendo spesso posizioni coraggiose.
      Il fatto è che Celentano, che stupido non è, ha voluto cavalcare l'onda lunga dello sport attualmente più in voga: l'attacco comunque alla Chiesa delle gerarchie che concettualmente mi trova fin troppo d'accordo, ma quando il malato è grave è facile approfittare delle sue debolezze fisiche e questo mi sempra davvero stomachevole.
      Grazie per la tua attenzione.
      Ciao

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  2. Michele Morace
    Antonio ,finalmente!!! BENVENUTO tra Noi...

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    1. Caro il mio Michele, se riferisci (simpaticamente) alla discussione a cena di sabato scorso e avrai la bontà di leggere con più attenzione il mio modesto pensiero, vedrai che la linea è quella.
      Ciao, amico mio

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  3. Filiberto Molese
    ‎...il compenso che il Sig. Celentano generosamente devolve dimentica che proviene dai soldi che noi, persone oneste, versiamo ( canone RAI ) per assistere programmi come il Festival di San Remo

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  4. 16.02.2012 - Antonio, Amico mio, grazie a te per l'attenzione. Per il compemso del "Celentano", io non sono tanto convinto che sarà devoluto in beneficenza... E se pure così fosse, il Celentano tanto solerte ad attaccare la stampa cattolica, e tanto accalorato a dirsi cristiano, da buon cristiano dovrebbe ricordare che, nel Vangelo è scritto che "la carità è silente". Ciao.
    Nino Maio

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