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martedì 14 febbraio 2012

Il rischio delle primarie

Marco Doria- candidato Sindaco a Genova

Le primarie del Partito Democratico a Genova sono la conferma annunciata di una inversione di tendenza che da circa un anno è in corso , fenomeno ormai chiaro a tutti tranne che al PD che non può liquidare il tutto dicendo che occorre cambiare le regole delle primarie, come ha dichiarato Bersani.
Ha ragione Il Sindaco Renzi che gli risponde che non vanno cambiate le regole durante il gioco ma forse sarebbe ora di cambiare il Partito.
E forte dell’esperienza altrui, il giovane segretario del PDL mai eletto da nessuno ma nominato dal padre padrone del Partito, mette le mani avanti all’ipotesi di una candidatura Passera,in caso di primarie mai sperimentate nel PDL , dichiarando che per partecipare occorrerà prima iscriversi al Partito.
Questa la sintesi per convincersi che ancora la politica dei vecchi apparati non ha capito nulla di quanto succede fuori dalle sedi dei partiti dove le logiche sono altre, dove l’esperienza e l’impegno nel sociale  si sostituiscono alle vecchie scuole di partito o ai seminari pre-impacchettati.
Movimenti,organizzazioni che si confrontano in rete e nei centri di assistenza e cura degli immigrati, nei centri di accoglienza per donne e bambini, vicini a persone  credibili per il loro impegno come il prete di strada Don Gallo a Genova ; movimenti cresciuti sempre più in questi ultimi vent’anni dove la mala politica e la degenerazione stessa della politica che con il berlusconismo ha toccato il fondo, sono stati elementi di maggiore rafforzamento  e coesione.
La politica, quella che a fatica ritorna ed intesa come servizio , a piccoli passi sta conquistando pezzi importanti del Paese  dimostrando che è ancora possibile riappropriarsi di uno strumento divenuto sempre più al servizio di caste e cricche che ancora oggi in maniera spudorata difendono  un sistema di privilegi e vecchie logiche.
Le lotte interne ai partiti, le correnti personali, le ombre di personaggi ingombranti  che ancora regolano la vita dei vecchi partiti  o dei più recenti organizzati sui fallimentari schemi dei tradizionali apparati che non  reggono più e saranno destinati a crollare e scomparire nel vuoto da essi stessi creato.
Esperienze inimmaginabili come quella di Napoli, dopo il massacro delle primarie del PD, dove chi ha parlato il linguaggio della gente, del nuovo  che prepotentemente avanzava, oggi governa la città nonostante le forti resistenze di varia estrazione ma dalla comune matrice.
E’ un processo lungo e faticoso che avanza grazie alle forze giovani ed ai tanti che ancora credono alla Politica intesa come servizio per la realizzazione del bene comune e le primarie sono uno strumento pericoloso che in un modo o nell'altro rischiano di far uscire fuori la verità.
     

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