Un luogo di incontro,di confronto,di dialogo,di ascolto,di denuncia,per ristabilire la normalità ed il rispetto delle idee politiche e religiose

mercoledì 4 gennaio 2012

Appello del Comitato per il diritto alle origini

Il 6 novembre scorso nell'introdurre l'articolo Diritti negati, riportai la frase "Non è umano essere obbligati a non vedere mai nella vita il viso di chi ti ha messo al mondo"  che ritengo sia la sintesi, la bandiera dell'iniziativa portata avanti con determinazione da un consistente gruppo impegnato nel richiedere la modifica ad una legge ingiusta che vede circa tre milioni di cittadini italiani privati di un diritto fondamentale che nessun ordinamento di un Paese civile può negare.
Pubblico volentieri l'appello rivolto al Presidente della Repubblica ed ai Ministri Severino e Riccardi dal Comitato per il diritto alle origini:


Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
e. p.c.- Ministro della Giustizia prof.ssa Severino
- Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, con delega alla Famiglia,  Prof.  Riccardi
Egregio Sig. Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ci rivolgiamo a Lei quasi in punta di piedi, abituati come siamo a costituire una minoranza discreta e silenziosa, benché formata da migliaia di cittadini italiani che vivono con profondo disagio, a volte ai limiti della disperazione, la loro condizione di “figli di donna che non consente di essere nominata”. Certamente una etichetta che, se pure superata in virtù del nobile istituto dell’adozione,  rimarrà a far parte della nostra vita e a produrre conseguenze devastanti, almeno fino a che lo Stato italiano non si accorgerà finalmente di stare affliggendo una terribile punizione a  chi, incolpevole, vive la tragedia di essere privato della propria identità originaria. Attualmente, infatti, il nostro Paese non risulta ancora essersi adeguato alla normativa vigente  nella maggioranza degli Stati,  nè alle numerose Direttive Europee e alle Convenzioni Internazionali che affermano la necessità di offrire a ciascun individuo la piena cognizione di se stesso e delle proprie origini, quale imprescindibile diritto della persona umana.
Infatti, anche se la facoltà di conoscere le proprie origini  è già entrata nel nostro ordinamento con il nuovo testo dell’art.28 della legge 184/83 così come modificato e introdotto nel 2001 dalla nuova legge 149 di riforma dell’adozione, tuttavia, resta ancora discriminata una parte estremamente numerosa di figli adottivi, quelli, appunto, non riconosciuti alla nascita, che rimangono esclusi per sempre da ogni possibilità di conoscenza delle proprie radici  e di informazioni circa gli aspetti sanitari che li riguardano, che risulterebbero determinanti nella prevenzione e nella cura di eventuali patologie. Ecco perché, spesso, angoscia e disperazione connotano lo stato d’animo di coloro che decidono, a volte anche a seguito di malattie genetiche, d’intraprendere il percorso della ricerca delle proprie origini, movendosi al di fuori della regolamentazione, in situazioni ai limiti della legalità, diventando frequentemente oggetto di talk show, questuando comprensione e pietà su un argomento che dovrebbe essere di esclusiva competenza del Diritto.
Per rispondere a tali esigenze è nato il Comitato nazionale per il Diritto alle origini, che è impegnato da tempo, in rappresentanza di migliaia di cittadini italiani, affinchè venga ristabilito un criterio di equità nella delicata e complessa questione della conoscenza delle proprie origini biologiche da parte dei figli non riconosciuti alla nascita dai genitori naturali, per i quali, ancora oggi, vige il divieto assoluto, previsto dalla Legge 31 dicembre 1996, n. 675 e dalla Legge sull'adozione, n. 184 del 1983.
In tale direzione procedono le nostre istanze di modifica della normativa vigente, con il consenso ed il supporto, anche operativo, di cultori del Diritto, di Magistrati, Bioetici e Studiosi di scienze umane, nonché  di autorevoli esponenti della Chiesa Cattolica e del Movimento per la Vita, di alcune Associazioni di famiglie adottive, e dei Politici, che, raccogliendo le nostre sentite istanze, hanno presentato alla Camera tre proposte di legge attualmente al vaglio della Commissione Giustizia, e, precisamente, il PDL n. 1899 del 12/11/2008, il PDL n. 2919 dell'11/11/2009 e il PDL n. 3030 del 12/12/2009, nonché la proposta di legge n.1898 del 18/11/2009, presentata  al Senato.
Esse, sia pure con sfumature diverse, si pongono la medesima finalità di modificare la legge vigente, ed offrire l'opportunità di accesso ai dati anagrafici personali di chi ne faccia richiesta, attraverso opportune forme dimediazione con i genitori naturali, e/o abbassando l'attuale soglia minima per la cancellazione del segreto, attualmente fissata, nella migliore delle interpretazioni, alla inammissibile età di cento anni, ma, che  una applicazione  stricto sensu  della normativa, farebbe intendere come divieto assoluto e permanente.
Siamo certi che il Suo profondo senso della Giustizia e la Sua personale sensibilità non potranno non essere turbate dal perpetrarsi di questa iniquità non sanata. E inoltre Lei, Presidente, che ha onorato più volte con la Sua attenzione  la ex Real Casa Santa dell’Annunziata,  maestosa  Opera presente nella Sua città, memoria del dolore, ma anche della speranza di migliaia di madri, e di altrettanti figli, non pùò  non  portare nel cuore questo pezzo di realtà, da troppi dimenticata, ma che ancora vive nella pelle  di chi, sia pure simbolicamente, attraversò quella “Rota”.
E dunque, onde poter rispondere alle pressanti richieste e alle legittime aspettative di quella numerosa parte sociale che ci considera quale punto di riferimento affinchè venga rispettato e sancito il proprio fondamentale diritto alla conoscenza, ci appelliamo  alla Sua autorità, chiedendoLe di supportarci ed aiutarci  in un rapido e agevole progresso dei disegni di legge, affinchè  ci venga restituita piena dignità ed uguaglianza civile.

Comitato per il diritto alle origini (modifica art.28 Legge 184/83)
PER FIRMARE: http://www.petizioni24.com/per_il_diritto_alla_conoscenza_delle_proprie_origini

7 commenti:

  1. Maria Pia Orsinelli
    Ce la faremo...o meglio, il Comitato ce la farà, ne sono certa!!!

    RispondiElimina
  2. Emilia Emiliani
    Che bell'augurio, grazie A., che Dio ti benedica!

    RispondiElimina
  3. Vorremmo consegnare questo appello direttamente nelle mani del Presidente, magari approfittando del suo passaggio per Napoli. E' possibile creare questa occasione?

    RispondiElimina
  4. PER FIRMARE: http://www.petizioni24.com/per_il_diritto_alla_conoscenza_delle_proprie_origini

    RispondiElimina
  5. A tutti gli amici del BLOG del Diritto alle Origini offro la mia piena solidarieta'. Sono una napoletana, psicoterapeuta della famiglia e so benissimo come la conoscenza della nostre origini sia fondamentale per radicarsi nella vita. Negli ultimi anni la psicologia si e' sempre piu' orientata verso metodi terapeutici che lavorassero sull'analisi e la rielaborazione delle proprie famiglie di origini, in relazione anche al popolo di appartenenza ed alle sue tradizioni culturali. A questo proposito si sta facendo un gran lavoro di terapia di gruppo, cercando di ricostruire nel passato dei pazienti la matrice originaria. Penso quindi che sarebbe davvero essenziale che il Governo prenda in esame e riveda la normativa per accontentire il recupero dei dati riguardanti la famiglia di origine. Sono disponibile ad aiutarvi in qualsiasi cosa possiate aver bisogno, anche con approfonditi studi, o articoli riguardanti questo vostro grande problema. Maria Bossa

    RispondiElimina
  6. A tutti gli amici del BLOG del Diritto alle Origini offro la mia piena solidarieta'. Sono una napoletana, psicoterapeuta della famiglia e so benissimo come la conoscenza della nostre origini sia fondamentale per radicarsi nella vita. Negli ultimi anni la psicologia si e' sempre piu' orientata verso metodi terapeutici che lavorassero sull'analisi e la rielaborazione delle proprie famiglie di origini, in relazione anche al popolo di appartenenza ed alle sue tradizioni culturali. A questo proposito si sta facendo un gran lavoro di terapia di gruppo, cercando di ricostruire nel passato dei pazienti la matrice originaria. Penso quindi che sarebbe davvero essenziale che il Governo prenda in esame e riveda la normativa per accontentire il recupero dei dati riguardanti la famiglia di origine. Sono disponibile ad aiutarvi in qualsiasi cosa possiate aver bisogno, anche con approfonditi studi, o articoli riguardanti questo vostro grande problema. Maria Bossa

    RispondiElimina
  7. Ringrazio Maria per la condivisione e il sostegno. Credo che le scienze psicologiche e bioetiche possano davvero fornire un grosso supporto alle nostre richieste, legittimandole anche dal punto di vista della salute mentale. Seppure è vero che i traumi legati all'abbandono a all'istituzionalizzazione in età precoce non sono mai del tutto superabili, e la loro impronta continua a connotare il vissuto interiore di chi ne è stato oggetto, conoscere le circostanze che li hanno determinati, e potersi collocare in una linea di continuità biologica con i propri antenati, contribuisce non poco a dare un senso a ciò che appare del tutto arbitrario e recuperare un radicamento del proprio essere.E questo, se opportunamente rivisitato, anche in sede terapeutica, riporta ad un maggiore equilibrio e ad una sorta di riappacificazione con la vita e con se stessi.

    RispondiElimina