Luigi (Verona) ha detto...
E' avvilente ascoltare le sortite quotidiane di certi governatori ed è straziante sentire che, giorno dopo giorno, la Nazione muore.
Solo 30 anni fa i terremoti di Friuli e di Irpinia e più recentemente quello in Umbria furono percepiti come tragedie nazionali; più indietro nel tempo, ma ancora vivi nel ricordo di ciascuno, l'alluvione di Firenze provocò un grandioso slancio di solidarietà nazionale (ed internazionale).
Oggi come sono percepiti dagli Italiani il terremoto dell'Aquila, l'alluvione del Veneto, i rifiuti in Campania e Sicilia ?
Chi ha fatto regredire questo Popolo ?
26 novembre 2010 19,39
- La domanda che chiude questo commento dell'amico di Verona al post precedente (Immondìzia,munnèzza e munnezzàglia), è la sintesi di quello che tanti di noi andiamo dicendo attraverso la rete, attraverso l'informazione non asservita, attraverso la marea del mondo della cultura che ad ondate compare e poi scompare, con il suo carico di responsabilità per i tanti silenzi e connivenze permeate di opportunismo talvolta anche comprensibile.
- Abbiamo vissuto questi ultimi eterni vent'anni in un graduale lento impazzimento generale fuori da ogni regola da ogni logica di società solidale, distruggendo pezzo per pezzo quanto di buono si era a fatica costruito.
- Le tragedie nazionali ,come dice Luigi, ci hanno visto sempre stretti, uniti e con l'unico e solo obiettivo di uscirne fuori perché le tragedie del Friuli, dell'Irpinia erano le tragedie di tutto il Paese.I circa 1.000 morti del Friuli e i circa 3.000 del terribile sisma di 30 anni orsono in Irpinia erano i morti della Nazione Italiana, il recente dramma del Veneto e la tragica situazione dei rifiuti a Napoli, entrambi non attribuibili solo a calamità naturali ma allo scempio dei territori, alle terre violentate, alla strafottenza della politica, al facile e conveniente sotterfugio per pagare il 50% in meno lo smaltimento dei rifiuti speciali, alle assenze di talune amministrazioni locali ed al pressappochismo dei governi che hanno consentito sprechi di fiumi di danaro dei contribuenti...e l'elenco potrebbe continuare.Siamo precipitati in un aumento vertiginoso di egoismo e di incomprensibile becero municipalismo tipico del peggiore provincialismo.
- Negli ultimi venti anni si è dato credito a stupide "ideologie" che come tutte le stupidità che si rispettino sono le più pericolose; si è dato credito a chi a chiare lettere ha sempre affermato di voler dividere il Paese per poi negarlo il giorno dopo con la complicità non solo di quanti oggi si chiamano fuori dal coro come se in questi anni fossero vissuti all'estero ma anche di forze oggi all'opposizione che hanno portato avanti progetti come il federalismo che sarà soltanto l'anticamera della secessione e comporterà aggravi di spesa che, ad oggi, nessuno è stato capace di quantificare.
- Chi ha fatto regredire questo popolo?
- E quando parliamo di regressione, l'ho più volte ribadito, parliamo della peggiore che possa capitare, quella culturale, quella politica, della guerra fra bande, quella che sostiene che con la cultura non si mangia, quella che mortifica la scuola, l'università, la ricerca.
- Chi ha fatto regredire questo popolo?
- Una risposta ce l'avrei: quanti hanno consentito che questo teatrino durasse tutti questi anni, in una democrazia è il popolo e soltanto il popolo.
Il popolo caprone che imperterrito continua a sbagliare, che decenni dopo decenni continua a votare i soliti e loschi personaggi politici. Il popolo che con la sua omerta' protegge e connive con le varie mafie e il malaffare generalizzato. Lo stesso popolo che si crede furbetto se riesce ad ottenere qualche privilegio scavalcando tutti e tutto, non sapendo che prima o poi sara' lui la prossima vittima di qualcuno piu' furbetto di lui.
RispondiElimina"... quanti hanno consentito che questo teatrino durasse tutti questi anni, in una democrazia è il popolo e soltanto il popolo."
RispondiEliminase l'italia fosse una democrazia condivido, ma dal mio punto di vista non e' mai stata una democrazia se dal dopoguerra ad oggi le cose non sono cambiate di molto, con l'unica "piccola" differenza che quell'altro almeno ha lasciato qualcosa.
non c'e' mai stata la capacita' di guardare oltre i singoli interessi individuali.
non e' mai stata una societa' perche' non si e' mai pensato in gruppo... l'italia e' un'area di tante comunita' disaggregate e l'unita' d'italia e' solo una etichetta, come ci hanno sempre abituato a pensare: ... l'etichetta e la bella figura... ma la sostanza ?
quando si vede in prima pagina di un quotidiano Australiano una signora con un carrozzino che non riesce a passare in un vicolo di napoli perche' c'e' una montagna di rifiuti alta il doppio di lei, ormai non c'e' piu' niente da fare, il danno e' incalcolabile.
quando a domande come "perche' non sei passato per napoli ? e' a solo mezz'ora da Sorrento" senti rispondere; "ci hanno consigliato di non andare perche' e' troppo pericoloso.", si sente un vuoto
ma napoli e' piu' antica di roma, ha origini greche, come si fa a non pensare che nel mondo ci sono milioni di persone che potrebbero far vivere 2 milioni di napoletani solo di turismo.
... ma intanto il governo blocca l'autorizzazione a procedere all'arresto di un rappresentante delle istituzioni...