Caro
Presidente Renzi,
Sono
un insegnante di Storia dell'Arte del liceo artistico Palizzi di
Napoli e voglio segnalarle un episodio assai significativo accaduto
non più di due ore fa. Il dirigente scolastico, stamane, ha dato
disposizione ad un collaboratore scolastico di convocare un
rottamatore di ferri vecchi per rimuovere del materiale da lui
preventivamente selezionato. Ebbene, in quel furgone, già carico
all'inverosimile e pronto per la discarica, alcune generose ed
esperte colleghe hanno intravisto centinaia di antiche scatole di
cartone contenenti ciascuna decine di lastre fotografiche in vetro (
negativi ) costituenti l'intero archivio storico del museo Palizzi,
parte integrante dell'omonimo istituto. Di fronte alla nostra
indignata contestazione, dal dirigente ci è venuta una sola
risposta: sanzione disciplinare per insubordinazione ad una
disposizione dirigenziale.
Caro presidente, le dice nulla tutto questo circa i futuri e rinnovati poteri che Lei intende attribuire ai dirigenti con la sua " Buona scuola"?
Caro presidente, le dice nulla tutto questo circa i futuri e rinnovati poteri che Lei intende attribuire ai dirigenti con la sua " Buona scuola"?
P.s.
Il materiale, a seguito del pronto intervento dei carabinieri, è
stato salvato in extremis e riportato in salvo. Seguirà prestissimo
un lavoro (gratuito) di ricerca, ricatalogazione e valorizzazione.
Distinti
saluti,
Prof.
Rosario De Santis
Istituto
Statale d'Arte Filippo Palizzi
Inviato
da iPad
Il contenuto di questo messaggio trovato in rete credo sia la manifestazione più chiara di quali potrebbero essere le conseguenze dello strapotere che la riforma intende conferire ai responsabili di Istituto in un Paese dove un minimo di potere in più viene spesso interpretato ed esercitato con autoritarismo, negando ogni possibilità di dialogo.
Questo
aspetto della riforma non considera la triste realtà di questo Paese
affetto anche da patologia cronica di una corruzione diffusa a tutti
i livelli ( come ha detto bene il Presidente Mattarella “ ...La
corruzione diffusa, è concezione rapinatoria della vita”),
potrebbe verificarsi un esercizio del potere da parte dei presidi
poco trasparente sugli affidamenti delle supplenze,etc..
E'
pur vero che nessuna riforma o tentativo di riforma della scuola è
stata mai accolta tra cori esultanti ma alcuni aspetti, tra i quali
il ruolo dei Superpresidi , appare talmente al di fuori da ogni
realtà che sembra pensata per Paesi del Nord Europa e non per un
Paese sempre ai primi posti per i primati di negatività.
L'intervento
del docente del Palizzi, storico Istituto d'Arte della città dotato
di un Museo fondato nel 1882 da Gaetano Filangieri e Demetrio Salazar
che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle Istituzioni,
ritengo sia appropriato ad un aspetto della riforma che si spera
venga modificato prima che sia troppo tardi con inevitabili tristi
conseguenze.
16.05.2015 – By Nino Maiorino
RispondiEliminaCaro Antonio, all’inizio di ogni cambiamento ci sono opinioni pro e contro a dimostrare, molte volte, preconcetti: come in questo caso.
Si dovrebbe avere la visione allargata di varie opinioni per poter “serenamente”, se possibile, valutare la portata e l’importanza di una innovazione.
A fronte di questa lettera, giustificatissima, dell’Insegnante dell’Istituto Tecnico Palizzi, ve ne sono tante di Insegnanti che, pure non essendo totalmente d’accordo con la riforma Renzi della Scuola, hanno l’onestà di riconoscere gli errori che per decenni essi Docenti hanno fatto, le “disattenzioni” di tanti di essi verso il mondo che cambia, l’ostruzionismo di tanti di essi, ad aggiornarsi, a modernizzarsi, ad aprirsi verso gli studenti.
Deleterio è stato anche l’accettazione passiva, complice la “sinistra”, delle istanze rivenienti dalle manifestazioni studentesche del ’68, che ebbe il “privilegio” (mai seriamente denunciato) di aver fatto di tutt’erba un fascio, di aver dato a tutti la sufficienza, il titolo, il “6” politico, danneggiando irrimediabilmente il merito; e negli anni successivi abbiamo pagato, e stiamo ancora pagando le conseguenze.
Per tornare al caso dell’Istituto Palizzi quel Preside non è il primo, e purtroppo non l’unico, deficiente, chi sa quanti altri ce ne sono ed emergeranno; ma contro tali deficienze esistono proprio quegli insegnanti scrupolosi che, indipendentemente dal “potere” dei loro Dirigenti, molti dei quali cretini, fanno sentire la loro voce e sanno come muoversi per contrastare il loro “potere” ed evitare danni.
Caro Nino,
Eliminanon sarei così tranquillo in particolare sull'unico aspetto della riforma sul quale mi sono brevemente soffermato ovvero la figura del capo di Istituto con pieni poteri di decidere sulle supplenze ed altro. Ma immagini cosa accadrà in un Paese dove i favoritismi, il clientelismo atavico e diffuso la fa da padrone?
Ma veramente vogliamo liquidare l tutto con una speranza che gli insegnanti possano arginare il potere dei capi di Istituto che si circonderebbero ora più che ieri dei soliti lacchè e ruffiani?
Sul "6" politico credo si sia fatta anche molta leggenda ma concordo che alcuni disastri siano anche imputabili a quelle "filosofie".
Ripto ho preso a pretesto l messaggio del Docente del Palizzi soltanto per evidenziare un aspetto che dal primo momento mi ha colpito per le ragioni esposte e che credo ,se passerà, alimenterà il vizio tutto italiano della raccomandazione, del clientelismo e,perchè no, anche del nepotismo.
Antonio,io non sto' all'altezza di giudicare questa riforma che all'apparenza viene presentata come innovativa ma , come tutte le leggi che si fanno in Italia,nelle pieghe nasconde la fregatura. Sicuramente la verita' sta' nel mezzo, però volevo sottoporti alcuni fatti che mi hanno toccato di persona.Quindi entriamo nel reale, sul terreno e non solo sulle teorie. Riguardo allo strapotere dei presidi mi fa' venire in mente ciò che, 40 anni fà, mi dicevano i miei colleghi postali anziani e cioè che i vecchi direttori degli uffici postali di paese, si parlava quindi di prima di 40 anni fà, avevano la facoltà della chiamata diretta per cui il personale era costituito in massima parte da paesani. Lascio a te immaginare il criterio di chiamata alla luce delle tue giuste considerazioni finali. Di sicuro qualcuno ha meritato la chiamata ma gli altri..... ! L'altro episodio riguarda un professore di matematica di quando mia figlia frequentava il liceo scientifico.Era ,diciamo così , un pò "bislacco" ed anzichè insegnare la matematica in maniera comprensibile ( io alle medie inf.ri ho avuto un prof.re di matematica di cognome Fierro che mi ha fatto amare la materia pur non essendo io un mostro, ce la spiegava " cu' 'o cucchiarino " ) si dilettava di tanto in tanto a stilare rapporti alquanto singolari. Di fatto mia figlia e diversi suoi compagni di classe si sono portati appresso le lacune nella suddetta materia ma......il professore era inamovibile.Sono due situazioni estreme e contrastanti ma riguardano lo stesso problema e cioè il clientelare potere decisionale del "capo". Altresì, ma non sò in che termini, mi compiaccio che in questa nuova riforma è previsto per gli studenti una specie di apprendistato presso le aziende in modo da garantire ai ragazzi un'opportunità in più d'assunzione ed alle aziende un bacino di collaboratori un pò più qualificati come mi sembra abbiano fatto, da anni, in Germania......e guarda caso sempre la Germania all'avanguardia. Fatta eccezione per il nazismo sarà questione di DNA, di forma mentis mutuata dal calvinismo. Ritornando all'apprendistato, magari l'avessi potuto fare io all'epoca ; probabilmente non avrei fatto il postale ma ringrazio Dio perchè ho portato avanti la mia famiglia.Avrei forse avuto altre preoccupazioni tipo flessibilità,mobilità,cassa integrale,licenziamento con tutti i gravi problemi che queste cose si portano appresso compreso il suicidio come è avvenuto in tanti casi ma per fortuna queste cose non si stanno verificando ancora nelle poste per cui và bene così ed, a conti fatti con il senno di poi, ogni male non sempre viene per nuocere. Spero che, tenendo presente le tue conclusioni, non si facciano intrallazzi tra le scuole e le aziende.
EliminaAngela Talu
RispondiEliminaQuanto hai ragione Antonio ,solo chi non vuole vedere la realtà italiana poteva concepire una simile riforma.Purtroppo siamo fatti male e oggi addirittura peggio. Con le dovute eccezioni , che ci saranno senz'altro ,la scuola diventerà un luogo di scambio di favori .Potrei scrivere un libro sulle cose " storte " viste in 40 anni di insegnamento,e non parlo di oggi.ma di tanti anni fa.Se dovesse passare l' articolo che lascia al preside il reclutamento dei docenti ,sarebbe la fine di una scuola che già traballa .C'era un assoluto bisogno di una riforma ,ma questa , se sarà approvata cocì come è , scaverà un'incolmabile fossa