Cognomi : orgoglio e silenzi

"Sono onorata di chiamarmi Riina"
Proteste per l'intervista della figlia del boss

Lucia, l'ultimogenita, si racconta a una tv Svizzera: "Dispiaciuta per le vittime della mafia, ma se uno ama i genitori non cambia cognome. L'arresto di mio padre il momento più brutto della mia vita". Intervengono le associazioni delle vittime (La Repubblica.it)

Ieri nell'euforia generale e nei festeggiamenti per il cambio di nome della tassa sulla prima casa, è passata in secondo piano una notizia che se meditata attentamente meriterebbe qualche riflessione e maggiore attenzione.

 

La figlia del Sig. Riina, nome che non credo abbia bisogno di presentazione, ha con orgoglio dichiarato di essere onorata di avere il cognome che ha.

 

Libera di pensarla come crede, fermo restando la nostra libertà di provare orrore del solo cognome, sentimento comune ai  parenti delle tante vittime di massacri .

 

Però va dato atto a questa orgogliosa figlia  di aver assunto pubblicamente una posizione con coraggio,  per quanto incomprensibile, apprezzabile sotto il punto di vista strettamente affettivo.

 

Mi chiedo : quanti altri figli di ladri, tangentisti, usurpatori, disonesti, immorali, che hanno o continuano ad approfittare delle loro posizioni di potere nella politica, nelle amministrazioni pubbliche e private, nelle assicurazioni, nelle banche, continuano a godere dei benefici delle posizioni dei loro genitori restando nel comodo e complice silenzio ?

 

Tanti, sono tanti i figli silenziosi che mai usciranno allo scoperto per deplorare o sbandierare il loro orgoglio per il nome che portano preferendo godere dei frutti che producono in abbondanza i loro cognomi.

 

Ogni riferimento non è casuale va fortemente meditato e voluto.