Se i telegiornali, la stampa, le così dette trasmissioni di approfondimento rappresentassero realmente gli umori, le preoccupazioni, le attese della gente, ci sarebbe da essere seriamente preoccupati sul futuro di questo Paese.
Siamo ad un passo da un possibile conflitto mondiale ma ci dicono che dobbiamo essere preoccupati sulla sorte di un condannato in primo, secondo e terzo grado, salvo un quarto grado di giudizio auspicato dai Violante , dalle truppe dei pdiellini e dagli ambigui del PD.
La normalità, tanto difficile ad essere praticata, mi suggerisce di dare il giusto peso alle forti preoccupazioni che da più parti si levano, non tutte condivisibili ma alquanto ragionevoli.
La voce di Papa Bergoglio, con parole chiare ed inequivocabili che non danno assolutamente alcun alibi a cattolici di passaggio o domenicali, ad uomini politici convenientemente autoetichettati "cattolici" che da una parte accolgono l'invito ad unirsi in preghiera Sabato in Piazza San Pietro e dall'altra predicano singolari teorie "per amare la pace bisogna armare la pace", frase eccezionale del Ministro della Difesa il Ciellino Mario Mauro ex PDL oggi con Monti.
L'atteggiamento deludente ed incomprensibile di Obama che prosegue nella scia dei suoi predecessori prediligendo risposte armate a qualsiasi tentativo di operazioni diplomatiche o altre forme che possano incidere sull'economia e sui rapporti commerciali tra i Paesi.
Lo scontato ed interessato assenso dei repubblicani sempre favorevoli ad offensive armate anche se con motivazioni inesistenti e bugie colossali come nel caso dell'invasione dell'Iraq, non potranno non offuscare l'immagine della speranza di Barack Obama e della grande delusione della sua condivisione delle politiche fallimentari, ultima quella del suo predecessore in Iraq.
La posizione chiara di Papa Bergoglio contraria all'intervento militare, quindi con l'ONU o senza l'ONU, resti ben chiara nella mente dei soliti cattolici abituati ai se ed ai ma, alle associazioni e movimenti, ai loro illustri aderenti, taluni con responsabilità istituzionali, diano prova di coerenza e non la utilizzino a piacimento come nelle varie "obiezioni di coscienza", ci evitino queste scene ipocrite e disgustose.
Domani, fisicamente o attraverso i mezzi di comunicazione si partecipi soltanto se si condivide il messaggio profetico di Papa Francesco accolto anche dalle comunità musulmane, ebraiche ed altre confessioni religiose, si eviti l'ipocrisia di partecipare da una parte ad una chiara ed inequivocabile posizione contro ogni forma di intervento armato e dall'altra, nelle sedi istituzionali, decidere, poi, di appoggiare l'iniziativa militare.
Meglio restare a casa.
Non è che me ne importino molto i numeri ma ti sfugge la dimensione universale della Chiesa se parli di migliaia. Credo ti sfugga anche la dimensione ed il potere della diplomazia vaticana. Siamo abbastanza anzianotti per ricordare cosa significò l'intervento di Papa Giovanni presso Krusciov e Kennedy che evito l'invasione di Cuba e la cosa assunse una dimensione da guerra mondiale. Certo le personalità politiche dei due blocchi erano quel che erano ma non trattere la cosa come un affare da sacrestia. In quanto all'ONU ed i suoi poteri, concordo con te
RispondiEliminaRiguardo al digiuno, per te può essere una questione di alcuni "benpensanti", nella Chiesa e non solo quella cattolica, anche nella maggior parte delle altre confessioni, il digiuno ha un valore spirituale molto alto