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domenica 24 gennaio 2021

Guido, una grande lezione di vita



Erano gli anni del post-Concilio e le comunità di base nascevano un po' ovunque e gli incontri tra quelle sorte a Napoli erano sempre più frequenti e con alcune di esse i rapporti erano particolarmente intensi. La nostra aveva sede nei locali della Chiesa di San Carlo alle Mortelle retta da un sacerdote dotato di una grande cultura e disponibilità su tutto quanto era innovativo, adeguato ai tempi e aperto al dialogo. In uno di quegli incontri, negli anno '70, conobbi Guido Improta con il quale nacque una intesa, un'amicizia e una complicità che in breve si tradusse in molteplici attività sociali e nella nascita della rivista AZeta che in breve tempo ebbe una diffusione anche nazionale cui collaborarono giornalisti, politici ed esponenti di Governo di sinistra, centro e della destra moderata. Un punto di riferimento e di confronto possibile soprattutto per l'equilibrio e la pacatezza di Guido con la sua capacità di tenere a freno l'agitazione di chi come me riusciva a contare al massimo fino a tre.

Il sopraggiungere del male che verso la fine degli anni '70 colpì Guido non riuscì a indebolire il suo entusiasmo, la sua voglia di dedicarsi allo studio laureandosi in Sociologia, Lettere e Filosofia e completando quelli in Teologia, continuò nel suo impegno di responsabile nazionale del Movimento Giovanile Missionario cui ancora oggi il suo nome è ben presente nelle comunità.
Per 35 anni in carrozzella e oltre otto allettato, questa notte  ci ha lasciati; mai in tanti anni un lamento, una imprecazione contro la vita che lo aveva segnato.


Nel corso dell'ultimo nostro incontro, prima che scoppiasse questa maledetta pandemia, parlando come sempre di esperienze e amici di un tempo e commentando la politica dei nostri giorni, sempre con le sue battute in stile anglosassone, all'improvviso mi fece segno di volermi dire una cosa, lentamente e con un filo di voce ma con uno sguardo sereno con i suoi occhi chiari : Sono contento della mia vita, non mi lamento, non ho nulla da chiedere, ma veramente.
Una moglie e un figlio straordinari, un amore autentico tradotto nei fatti.
Una grande lezione di vita, un esempio unico di umanità e una grande Fede vissuta, testimoniata fino all'ultimo suo istante.
Ciao Amico mio.

Un abbraccio a Fulvia e Oscar, ai fratelli, sorelle e particolare alla sua cara mamma.
  
Lo saluteremo domani Lunedi 25 Gennaio ore 10,30 Chiesa dell'Annunziata Maggiore-Napoli

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