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lunedì 26 agosto 2019

Conte si, Conte no




Sembra diventato il tormentone di fine estate, di una estate politicamente burrascosa, come del resto da quattordici mesi a questa parte,  ma anche di un Agosto che ha visto finalmente la fine di una perversa alleanza che soltanto un matto non è riuscito a prevederne la conclusione.

Il partito del cambiamento, del mai con nessuno, della presunzione di una maggioranza assoluta da non aver bisogno di alcuno con cui allearsi e alla fine il matrimonio consumato con la forza politica di estrema destra al governo del Paese per quasi un ventennio con quel Berlusconi delle figuracce internazionali e delle allegre serate goderecce, con quel partito della truffa dei 49 milioni di euro e degli strani rapporti con la Russia e le tante bugie dette.

Matrimonio finito con un divorzio dopo soltanto pochi mesi nonostante gli spergiuri di quel Matteo aspirante ducetto che giurava alla sua sposa e all'Italia tutta, fedeltà assoluta per l'intera legislatura.
Come se non bastasse lo sposo subito pentito vorrebbe tornare a casa offrendo ogni cosa pur di attirare l'attenzione della sua sposa tradita.

Senza perder tempo pare si stia consumando una nuova unione e gran parte del Paese tradizionalmente abituato a votare turandosi il naso, si augura che ciò avvenga pur di mettere in un angolo chi è stato il Presidente del Consiglio di fatto  occupandosi anche di ogni cosa anche di non sua competenza oscurando un Conte fantasma e un silente Di Maio ottenendo dagli stessi ogni approvazione e consenso.

Come ha ben scritto il Direttore di mardeisargassi.it Alessandro Campaiola, Conte, un giorno da Leone dopo 14 mesi da pecora , è riuscito comunque a dare una immagine di se rassicurante, da pentito buono e ora ritenuto il miglior statista del dopoguerra (anche se questo primato Berlusconi lo avocò a se).

Conte sì, Conte no, è il tema che sembra superare ogni programma, ogni altra cosa.

Non c'è da meravigliarsi, dal 1994 la politica mediocre di questo Paese è in mano ad improvvisatori, incompetenti, nessuno, tranne debite eccezioni, che abbia svolto ruoli in amministrazioni locali, che abbia una minima esperienza di gestione della cosa pubblica.

Lungi da me dal voler sminuire la personalità del distinto Avvocato Conte ma i giudizi vanno dati sui fatti, ha consentito ogni vergogna di Matteo Salvini e il contrario di tutto del giovane Di Maio, tirarsene fuori e ostentare una verginità perduta mi sembra davvero troppo.

Auguriamoci un Governo per il Paese che non faccia una fine simile in pochi mesi per i giochetti dell'altro Matteo targato PD dal quale non comprerei neanche un auto usata.

Buona fortuna a tutti noi!


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