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sabato 18 maggio 2019

Compie un anno il Governo del contratto




Tra pochi giorni il governo in carica spegnerà la sua prima candelina, sempre che a spegnerla definitivamente non siano i risultati elettorali di Domenica prossima.

Governo con un primo ministro un signore che al suo insediamento promise di essere l'avvocato di tutti gli italiani con un esito ad oggi, visti i risultati, che indurrebbe qualsiasi studio legale a chiudere i battenti.

Governo di fatto guidato da uno dei due vice con il suo 17 % che durante il corso dei quasi trecentosessantacinque giorni ha letteralmente fatto man bassa di parte di quel 32 % dell'altro contraente che sembra d'improvviso svegliatosi da un letargo da qualche settimana avvertendo puzza di bruciato in vista della competizione elettorale di Domenica prossima.

Poche righe per i non pochi smemorati che colpiti dalla nube tossica padana che ha invaso anche una parte del sud Italia, oltre a svendere la propria dignità continua a fingere di non accorgersi dell'aria sempre più fetida che opprime non solo le Istituzioni ma la libertà di ciascuno infiltrandosi perfino nella scuola, sentenziando cosa sia giusto o non giusto dire e fare, sospendendo dal servizio una docente, atto gravissimo in puro stile di regime.

Allentata la guerra ai barconi è cominciata quella dei balconi dove gli
striscioni non graditi vengono rimossi dai Vigili del Fuoco con autoscale o da agenti casa per casa. Il dissenso civile vietato per legge non scritta ma voluta, imposta e fatta rispettare.

Non mi risulta siano state rimosse le lenzuolate con il numero 49 che il diretto interessato sa bene a cosa si riferisca ma è solo un numero anche se trattasi di milioni di euro truffati ai contribuenti.

Appena un anno, bisogna ammetterlo, di un vero cambiamento, di quel governo del cambiamento promesso da quel Movimento troppo sicuro di superare il 50% che pur di afferrare il potere ha svenduto e rinnegato ogni parola detta oltre a consegnare il Paese alla forza più reazionaria, razzista e xenofoba.

Un disastro annunciato all'atto della sottoscrizione di un patto del quale unico, vero responsabile è il Movimento Cinque Stelle che parte dei suoi elettori  del sud ha in fretta dirottato i consensi verso quel Ministro tutto fare che con grande abilità tra madonne e rosari ostentati in piazza, ultimo davanti proprio alla Madunina in piazza Duomo a Milano tra scroscianti applausi dei soliti devoti dell'ipocrisia.


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