Tra
pochi giorni il governo in carica spegnerà la sua prima candelina,
sempre che a spegnerla definitivamente non siano i risultati
elettorali di Domenica prossima.
Governo
con un primo ministro un signore che al suo insediamento promise di
essere l'avvocato di tutti gli italiani con un esito ad oggi, visti i
risultati, che indurrebbe qualsiasi studio legale a chiudere i
battenti.
Governo
di fatto guidato da uno dei due vice con il suo 17 % che durante il
corso dei quasi trecentosessantacinque giorni ha letteralmente fatto
man bassa di parte di quel 32 % dell'altro contraente che sembra
d'improvviso svegliatosi da un letargo da qualche settimana
avvertendo puzza di bruciato in vista della competizione elettorale
di Domenica prossima.
Poche
righe per i non pochi smemorati che colpiti dalla nube tossica padana
che ha invaso anche una parte del sud Italia, oltre a svendere la
propria dignità continua a fingere di non accorgersi dell'aria
sempre più fetida che opprime non solo le Istituzioni ma la libertà
di ciascuno infiltrandosi perfino nella scuola, sentenziando cosa sia
giusto o non giusto dire e fare, sospendendo dal servizio una
docente, atto gravissimo in puro stile di regime.
Allentata
la guerra ai barconi è cominciata quella dei balconi dove gli
striscioni non graditi vengono rimossi dai Vigili del Fuoco con
autoscale o da agenti casa per casa. Il dissenso civile vietato per
legge non scritta ma voluta, imposta e fatta rispettare.
Non
mi risulta siano state rimosse le lenzuolate con il numero 49 che il
diretto interessato sa bene a cosa si riferisca ma è solo un numero
anche se trattasi di milioni di euro truffati ai contribuenti.
Appena
un anno, bisogna ammetterlo, di un vero cambiamento, di quel governo
del cambiamento promesso da quel Movimento troppo sicuro di
superare il 50% che pur di afferrare il potere ha svenduto e
rinnegato ogni parola detta oltre a consegnare il Paese alla forza
più reazionaria, razzista e xenofoba.
Un
disastro annunciato all'atto della sottoscrizione di un patto del
quale unico, vero responsabile è il Movimento Cinque Stelle che
parte dei suoi elettori del sud ha in fretta dirottato i consensi verso quel
Ministro tutto fare che con grande abilità tra madonne e rosari
ostentati in piazza, ultimo davanti proprio alla Madunina in piazza
Duomo a Milano tra scroscianti applausi dei soliti devoti
dell'ipocrisia.
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