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martedì 1 maggio 2018

Il peggiore democristiano della storia repubblicana



L'altra sera è andata in onda nel salotto di Fabio Fazio la peggiore rappresentazione del livello della politica più bassa di questo Paese, paragonabile soltanto al suo clone che ha imperversato come un tumore in questa nostra cara Italia e ancora continua a lasciare metastasi con il consenso di una parte degli italiani e, purtroppo, anche di qualche 
alta autorità dello Stato.

Il rottamatore del Partito Democratico e degno allievo del maestro ha pubblicamente inferto un altro colpo al suo, ancora per poco, partito fregandosene dell'attuale reggente e di una riunione di direzione convocata per decidere se accettare o meno una intesa con il M5S per la formazione di un governo.

Tralasciando il teatrino del piazzista che chiede accordi a destra e a manca - tanto tutto fa brodo purché faccia il Presidente del Consiglio – in perfetto stile berlusconiano Matteo Renzi decide di anticipare l'esito di una riunione ancora da farsi, comunicando come fosse il padrone del PD che nessuno voterà a favore.

In poche parole colui che sconfitto solennemente al referendum costituzionale, sconfitto platealmente nella recente consultazione elettorale, non più segretario del partito imita il gesto dell'ex cavaliere al Quirinale, gettando per aria Salvini e la Meloni appropriandosi del microfono, così il perdente Matteo Renzi manda all'aria
 Martina e tutta la direzione.

Stessa arroganza, stessa voglia di riaffermare la propria supremazia su tutto e tutti e continuare il percorso di presa di distanza per uscire dal partito e costituire una propria forza centrista che magari raccoglierà anche i brandelli di ciò che resta di Forza Italia garantendole continuità.

A parte l'ex cavaliere che è un caso patologico più unico che raro, nella vecchia D.C. mi ricorda soltantoqualche personaggio della corrente dorotea ,veri padroni del partito, che qualche responsabilità nel massacro sia della D.C che dell'uccisione di Aldo Moro pur l'avranno avuta,  ma la sfacciatagine del perdente Matteo Renzi 
ha superato ogni limite.


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