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venerdì 22 settembre 2017

Papa Francesco contro i cattolici intolleranti e razzisti


Non è la prima volta che Papa Francesco tuona contro l'incoerenza di una parte dei cattolici che difronte al dilagare dell'intolleranza e del razzismo, talvolta nascosto dietro giustificazioni che nulla hanno a che fare con il dovere dell' accoglienza e della tolleranza, dimenticano i principi evangelici  che dovrebbero contraddistinguere ciascun cristiano.

Oggi nel corso dell'udienza ai responsabili nazionali della pastorale per i migranti, il Papa ha detto:

....Mi preoccupa ancor più la triste constatazione che le nostre comunità cattoliche in Europa non sono esenti da queste reazioni di difesa e rigetto, giustificate da un non meglio specificato dovere morale di conservare l’identità culturale e religiosa originaria....

Mi permetterei aggiungere a quanto opportunamente detto dal Pontefice sull'identità culturale e religiosa un non meglio specificato dovere che taluni avvertono di preservare la tradizione cristiana dell'Europa, come se la Fede si trasmettesse per tradizione e non per accettazione e convinzione.

Tralasciando lo squallido uso che parte della politica mediocre di casa nostra fa dei valori e di una religione confezionata ad uso e consumo di ciascuno e non di rado benedetta anche da qualche alto prelato più funzionario della Chiesa che Pastore di anime (la contestualizzazione della bestemmia dell'ex cavaliere ad opera di mons. Fisichella ), è bene far riferimento a quella parte di cattolici che negli anni del dissenso nella Chiesa, definivamo della Domenica.

Ancor più oggi nel tempo che viviamo intriso di violenza e odio per chiunque sia diverso, dal colore della pelle – ma soltanto quello della povera gente non di certo se il signore di colore della porta accanto è un funzionario della FAO o un militare della NATO – alla diversa fede religiosa, facendo di tutta un'erba un fascio, quella parte di cattolici dovrebbe vergognarsi di avvicinarsi a qualunque Chiesa e tanto più all'Eucarestia.

Cristiani della Domenica e strenui difensori di quei valori che hanno mandato a farsi benedire per se stessi ma che pretendono preservare ipocritamente e imporre con la legge; basti ricordare le adunate di piazza San Giovanni  dell'ex cavaliere con Casini, Fini e altri pii deputati e senatori con mogli, amanti e figli di primo, secondo e terzo letto al seguito.

Ma per non continuare in stomachevoli ricordi e anche di personaggi tutt'ora in circolazione, mi piace ricordare quanto ebbe a dire quel Vescovo del popolo , don Tonino Bello sempre attuale :

Io vengo dal profondissimo Sud, so cos’è la violenza dell’emigrazione, perché ho avuto i miei parenti sbattuti in tutte le parti d’Europa per trovare un po’ di pane. Noi stiamo ripetendo su altra gente, con una squallida nemesi storica, gli stessi delitti che altri hanno compiuto nei confronti dei nostri genitori.

Ma questa è gente 


Occorre scegliere da quale parte stare, il tempo della Fede falsa e ipocrita benedetta da compiacenti curie , non solo romana, deve cedere il posto alla coerenza senza la quale non serve a nulla fare il giro delle tre chiese tra santi, statue e apparizioni.

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