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mercoledì 22 giugno 2016

Non c’è salvezza nella guerra

Il tema della guerra, dei conflitti e di tutte le conseguenze pagate da una parte dell'umanità e che in particolare negli ultimi tempi vediamo sofferente vagare nei mari e sotto i mari, sui nostri territori quasi mai sopportati e compresi nelle società del benessere dove la politica meschina sguazza nel malcontento e nel rifiuto dell'altro, è purtroppo sempre tragicamente attuale.

Ho trovato in rete una riflessione bella e profonda  dell'amico Vincenzo Villarosa pubblicata nel 2002 che potrebbe anche essere stata scritta oggi e lo ringrazio della gentile concessione per la pubblicazione.

HOMO SAPIENS SAPIENS ...

                  di Vincenzo Villarosa

“Non c’è salvezza nella guerra” recita l’antica sentenza latina. La sua attualità, all’alba del Terzo Millennio, ha l’amaro sapore d’una resa. 

È mai possibile, ci chiediamo, che gli uomini, nell’epoca della comunicazione globale, non sappiano ancora risolvere i conflitti senza ricorrere alla violenza e all’uso degli strumenti di distruzione di massa? 
C’è qualcosa di perverso e inestirpabile nel cuore dell’homo tecnologicus, se la sua scienza e la sua tecnologia sembrano già appartenere al futuro, mentre la sua psicologia e la sua socialità restano marchiate dall’animalità della sua preistoria? 
(...) 
le coscienze critiche e autocritiche dell’Occidente, dell’Islam e del mondo intero si domandano quali sono gli errori storici che hanno portato l’umanità sull’orlo dell’abisso.
 
Se è vero, come è vero, che le parti in conflitto dichiarano di combattersi in nome di Dio – lo stesso Dio! – allora è indubbio che i leaders politici e le guide intellettuali e spirituali dell’umanità hanno rimosso la memoria storica di interi percorsi di civiltà. Il terrorismo internazionale è proprio l’effetto di questa rimozione e il ricorso alla guerra generalizzata è l’inevitabile approdo della menzogna manicheista dei governanti-padroni del mondo, che raccontano ancora ai loro governati-sudditi la favola del bene tutto da una parte e del male tutto dalla parte opposta. 
(...)
La luce accecante dell’Occidente ricco e tecnologicamente avanzato nasconde agli occhi degli uomini l’ombra più nera della povertà materiale e culturale nella quale vive la maggioranza della popolazione mondiale. La minoranza che vive nel benessere – chi in buonafede, chi in malafede – pone se stessa come modello di vita e di convivenza e produce il proprio nemico in quella maggioranza che vive nel malessere e guarda – chi a torto, chi a ragione – a quel modello come alla causa della propria sofferenza. È così che il bene degli uni diventa il male degli altri.
(...)
Se la Ragione o il Dio dei popoli non ha ancora abbandonato questo pianeta, forse si può ancora tentare una reale risoluzione dei conflitti interni alla società e tra gli stati del mondo. Per farlo, bisogna incamminarsi sulla lunga e difficile strada del diritto e della giustizia sociale. 

Questa ci sembra la sola e vera forza che la civiltà può opporre alla violenza della barbarie. Per la pace tra gli uomini, vale ancora oggi l’antico detto talmudico:

'Se non sono per me stesso, chi sarà per me?
Se sono per me stesso soltanto, cosa sono?
Se non ora, quando?'


Da "Nulla salus bello. Riflessioni sulla pace e sulla guerra",
in L’impegno, Nola (NA), Anno XXII – n. 1 – Gennaio/Febbraio, 2002

2 commenti:

  1. Accidenti che riflessione vera ,sconfortante per lo stato dell'arte e disarmante.Bisognerebbe farglielo leggere a quei "galantuomini"del Gruppo Bilderberg ma sarebbe un'impresa titanica visto che non fanno avvicinare nessuno proprio come si conviene in democrazia.Ma anche ai nostri cari fratelli del nord soprattutto leghisti che tutt'ora s'arricchiscono con i soldi del SUD e ci,mi scuso con le orecchie delicate per il termine pesante ma che rende l'idea,sputano pure addosso vedi,ultimo in ordine di tempo,il caso del drogato/razzista Alex Schwarzer.Mi domando,come ce ne usciamo ? Poichè,e mi scuso con ns Signore,l'uomo non gli ha fatto , praticamente e stante la riflessione riportata ,una buona riuscita per quanto riguarda le "fetenzie" degli ultimi 2000 anni e gli Aylan che abbiamo visto e,purtroppo,vedremo ancora ;forse sarebbe il caso che ci mettesse lo zampino LUI,è l'ultima spiaggia, dato che siamo ancora refrattari(i saputoni parlano di scenari da Terza Guerra Mondiale grazie anche ai succitati "galantuomini"),fatto le debite eccezioni,a queste verità cristiane ed umane.Io mi affido a LUI.

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    1. E sì, caro Bruno, non ci rimane che affidarci a Lui ed a quegli uomini di buona volontà che anche se facciamo fatica a riconoscere, ci sono e ci saranno sempre.
      Il Dio danaro decide della vita e della morte di tante donne, uomini e bambini del nostro tempo che vediamo in quelle file sterminate vagare da un territorio all'altro per cercare unluogo dove esistere.
      Una vergogna immane che solo nostro Signore potrà mettere fine una volta per tutte.

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