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mercoledì 20 agosto 2014

Dice quello che gli altri non dicono

Ho già altre volte espresso il mio pensiero su questo Pontefice venuto da molto lontano ma tanto vicino ad una visione della Chiesa propria di quella dell'America Latina, una Chiesa militante, sofferente, provata con i suoi martiri massacrati per mano dei regimi militari.

Uno per tutti Mons. Oscar Romero ucciso sull'altare da un cecchino di estrema destra nel marzo di trentaquattro anni fa, quella morte che non fece tremare le mura d'oltretevere e che oggi riecheggia più che mai e che Papa Francesco intende a breve indicare alla cristianità come esempio di cristianesimo vissuto, testimoniato fino alla morte ponendolo tra i Beati della Chiesa dopo un “fermo” di ben diciassette anni.

Questo è il Papa della nuova era della Chiesa, del rinnovamento radicale che sta facendo innervosire i conservatori e l'intero sistema che pian piano, a fatica va sgretolandosi e tempo, molto tempo ce ne vorrà ancora.

Questo è l'uomo che senza mezze frasi l'altro giorno tornando dal viaggio in Corea ha detto quella verità che nessun uomo delle Istituzioni Nazionali ed Internazionali ha avuto il coraggio di dire: è in atto la terza guerra mondiale, una guerra a pezzi ma una grande guerra.

"Dove c'è un'aggressione ingiusta posso solo dire che è lecito fermare l'aggressore ingiusto, sottolineo il verbo fermare, non bombardare o fare la guerra”

Queste sono le parole dette da Papa Francesco e non quelle mozze riportate da alcuni giornali o da servizi radiotelevisivi che si sono fermati a “…. è lecito fermare l'aggressore ingiusto”.

Pessimo giornalismo, pessima informazione che tenta addirittura di manipolare parole che il Papa ha tenuto a sottolineare ben conoscendo i professionisti delle tre carte.

Fermare l'aggressore, questo e non altro è il compito dell'ONU, organismo che non conta più nulla ma che dovrebbe fermare e non autorizzare a bombardare e far prolificare le lobbies delle armi.

Quello che accade nel mondo in tutti gli scenari di guerra dove i numeri veri delle vittime non sono i militari ma i civili, uomini, donne, bambini e si badi bene, chi nella Chiesa ha idee diverse, semina odio facendo finta di confondere integralisti e terroristi con le fedi religiose , è bene che sappia di essere fuori dalla comunità cristiana o magari continui a battersi il petto e si limiti a fare il cristiano della domenica.

Un mio caro amico in un commento in questo Blog ha ieri scritto a proposito di Papa Francesco : “ un uomo solo al comando, con resistenze e contrapposizioni interne, a rischio di attentato subdolo, con una forte volontà di cambiamento: un uomo solo con se stesso e un dio assente.

Un pensiero profondamente amaro, condivisibile tranne che nel finale almeno per chi scrive, una Chiesa che non può e non deve lasciare solo quest'uomo di pace, della speranza, del rinnovamento finalizzato a riportare la comunità sulla strada del Vangelo, unica via senza la quale non vi saranno messe o rosari che tengano, perchè si tratterà di tutt'altro.

Da parte della Chiesa tutta, di quanti si professano cristiani occorrono
atteggiamenti coerenti riguardo alle situazioni internazionali, ai teatri di guerra, agli eccidi che purtroppo ci riguardano direttamente dove è in atto una carneficina ed un massacro che ci riporta alla Chiesa delle catacombe di antica memoria ma che non possono giustificare atteggiamenti di condanna verso fedi che nulla hanno a che fare con estremisti folli e carnefici.

La guerra delle parole a sproposito, dell'odio, degli atteggiamenti da guerrafondai talvolta si pone sullo stesso piano di chi arma e di chi ammazza e questo è cosa ancor più grave per chi si ritiene appartenente alla Fede Cristiana.


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