Ho
già altre volte espresso il mio pensiero su questo Pontefice venuto
da molto lontano ma tanto vicino ad una visione della Chiesa propria
di quella dell'America Latina, una Chiesa militante, sofferente,
provata con i suoi martiri massacrati per mano dei regimi militari.
Uno
per tutti Mons. Oscar Romero ucciso sull'altare da un cecchino di
estrema destra nel marzo di trentaquattro anni fa, quella morte che
non fece tremare le mura d'oltretevere e che oggi riecheggia più che
mai e che Papa Francesco intende a breve indicare alla cristianità
come esempio di cristianesimo vissuto, testimoniato fino alla morte
ponendolo tra i Beati della Chiesa dopo un “fermo” di ben
diciassette anni.
Questo
è il Papa della nuova era della Chiesa, del rinnovamento radicale
che sta facendo innervosire i conservatori e l'intero sistema che
pian piano, a fatica va sgretolandosi e tempo, molto tempo ce ne
vorrà ancora.
Questo
è l'uomo che senza mezze frasi l'altro giorno tornando dal viaggio
in Corea ha detto quella verità che nessun uomo delle Istituzioni
Nazionali ed Internazionali ha avuto il coraggio di dire:
è in atto la terza guerra
mondiale, una guerra a pezzi ma una grande guerra.
"Dove
c'è un'aggressione ingiusta posso solo dire che è lecito fermare
l'aggressore ingiusto, sottolineo il verbo fermare, non bombardare o
fare la
guerra”
Queste sono le parole dette da Papa Francesco e non quelle mozze riportate
da alcuni giornali o da servizi radiotelevisivi che si sono fermati a
“…. è
lecito fermare l'aggressore ingiusto”.
Pessimo
giornalismo, pessima informazione che tenta addirittura di manipolare
parole che il Papa ha tenuto a sottolineare ben conoscendo i
professionisti delle tre carte.
Fermare
l'aggressore, questo e non altro è il compito dell'ONU,
organismo
che non conta più nulla ma che dovrebbe
fermare e non autorizzare a bombardare e far prolificare le lobbies
delle armi.
Quello
che accade nel mondo in tutti gli scenari di guerra dove i numeri
veri delle vittime non sono i militari ma i civili, uomini, donne,
bambini e si
badi bene,
chi nella Chiesa ha idee diverse, semina odio facendo finta di
confondere integralisti e terroristi con le
fedi
religiose , è bene che sappia
di essere fuori dalla comunità cristiana o magari continui a
battersi il petto e si limiti a fare il cristiano della domenica.
Un
mio caro amico in un commento in questo Blog ha ieri
scritto
a
proposito di Papa Francesco
: “ un
uomo solo al comando, con resistenze e contrapposizioni interne, a
rischio di attentato subdolo, con una forte volontà di cambiamento:
un uomo solo con se stesso e un dio assente.”
Un
pensiero profondamente amaro, condivisibile tranne che nel finale
almeno per chi scrive, una Chiesa che non può e non deve lasciare
solo quest'uomo di pace, della speranza, del rinnovamento finalizzato
a riportare la comunità sulla strada del Vangelo, unica via senza la
quale non vi saranno messe o rosari che tengano, perchè
si tratterà di tutt'altro.
Da
parte della Chiesa tutta, di quanti si professano cristiani occorrono
atteggiamenti coerenti riguardo alle situazioni internazionali, ai
teatri di guerra, agli eccidi che purtroppo ci riguardano direttamente
dove è in atto una carneficina ed un massacro che ci riporta alla
Chiesa delle catacombe di antica memoria ma che non possono
giustificare atteggiamenti di condanna verso fedi che nulla hanno a
che fare con estremisti folli e carnefici.
La
guerra delle parole a sproposito, dell'odio, degli atteggiamenti da
guerrafondai talvolta si pone sullo stesso piano di chi arma e di
chi ammazza e questo è cosa ancor più grave per chi si ritiene
appartenente alla Fede Cristiana.
Tina Carrieri
RispondiElimina...purtroppo si...