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sabato 8 giugno 2013

Papa Francesco e l'impegno dei Cristiani in politica

“La politica è troppo sporcata ,ma è sporcata perché i cristiani non si sono mischiati con lo spirito evangelico. Facile dire colpa di quello, ma io cosa faccio? Lavorare per il bene comune è dovere di cristiano" (Papa Francesco)


Un tema mica da poco quello uscito da quel  fiume in piena che è Papa Francesco nel corso dell’udienza agli ex allievi delle scuole dei Padri Gesuiti, ordine al quale ha appartenuto lo stesso Papa Bergoglio.

I Cristiani in politica , un tema che dal dopoguerra ad oggi ha riempito pagine di storia  edificanti e molte,purtroppo,  edificanti per niente.

Dalla enciclica Rerum Novarum di Leone XIII nel 1878 alla fondazione del Partito Popolare di Don Sturzo, subito dopo la fine della prima guerra mondiale con l’affermazione alle elezioni politiche del 1921 con oltre cento deputati,  all’oppressione e allo schiacciamento del movimento politico dei cattolici ad opera del regime fascista ed alla successiva grande affermazione della Democrazia Cristiana nel dopoguerra ed al ruolo del grande statista che fu Alcide De Gasperi, questa fu in estrema sintesi ,l’evoluzione del movimento dei cattolici che partecipò da protagonista  alla nascita della Costituzione ed alla ripresa del Paese distrutto dalla guerra e dalla follia nazifascista.

Un ruolo che non può essere disconosciuto o equivocato con la degenerazione successiva degli anni bui della storia della Repubblica fino all’operazione Mani Pulite che segnò la fine di un Partito caduto sul malaffare che rivelò tutto il vuoto politico, tutta la pochezza di contenuti residui di una politica scellerata e l’assenza assoluta di una presenza,di una testimonianza dei cattolici in politica fedele ai principi ispiratori di Don Sturzo.

Per dirla con Papa Francesco, i cristiani non si sono mischiati con spirito evangelico, non hanno lavorato per il bene comune ed io aggiungo, hanno usurpato il nome di cristiani per tornaconti personali, di cricche, di lobbies partecipando al grande banchetto dell’abbuffata generale rendendola sistema.

Nell’ ultimo buio ventennio hanno dato il peggio della loro presenza in politica, nel sindacato, nelle Istituzioni ,consentendo anche con il silenzio, la distruzione di un sistema solidale costruito a fatica, a difesa delle fasce più deboli ed oggi con un disegno diabolico, un piano di stravolgimento della Costituzione mirato a riportare il potere di questo Paese nelle mani di un capo forte che sembra voler resuscitare desideri primordiali di uno sventurato periodo che tanto male ha fatto a questa povera Italia.

Uno stravolgimento della Costituzione che se fosse stato attuato non più di quattro cinque anni fa, oggi al Quirinale avremmo chi ancora oggi, grazie anche all’incomprensibile favore di molti (i)taliani, seduto in cabina di regia consente la vita di un governo dettandone l’agenda e riservandosi di mandarlo a casa a suo piacimento e, per di più, legando le sue sorti giudiziarie alla vita del governo stesso.

La responsabilità dei così detti cattolici in politica oggi più che mai, in assenza di un coinvolgimento pieno, coerente con i principi cristiani di solidarietà, di rispetto dell’etica e di una politica di servizio, determina una grande responsabilità che va individuata, isolata e additata a quanti in nome di fantomatici principi continuano a perseguire disegni di natura personale e non in sintonia con quei principi di bene comune di cui ha parlato opportunamente Papa Bergoglio.


2 commenti:

  1. Sabino Genovese
    ANTONIO CONDIVIDO.................

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  2. Menna Rosanna
    chi è senza peccato scagli la prima pietra!

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