“La politica è troppo sporcata ,ma è sporcata perché i
cristiani non si sono mischiati con lo spirito evangelico. Facile dire colpa di
quello, ma io cosa faccio? Lavorare per il bene comune è dovere di
cristiano" (Papa Francesco)
Un tema mica da poco
quello uscito da quel fiume in piena che
è Papa Francesco nel corso dell’udienza agli ex allievi delle scuole dei Padri
Gesuiti, ordine al quale ha appartenuto lo stesso Papa Bergoglio.
I Cristiani in
politica , un tema che dal dopoguerra ad oggi ha riempito pagine di storia edificanti e molte,purtroppo, edificanti per niente.
Dalla enciclica Rerum
Novarum di Leone XIII nel 1878 alla fondazione del Partito Popolare di Don
Sturzo, subito dopo la fine della prima guerra mondiale con l’affermazione alle
elezioni politiche del 1921 con oltre cento deputati, all’oppressione e allo schiacciamento del
movimento politico dei cattolici ad opera del regime fascista ed alla
successiva grande affermazione della Democrazia Cristiana nel dopoguerra ed al
ruolo del grande statista che fu Alcide De Gasperi, questa fu in estrema
sintesi ,l’evoluzione del movimento dei cattolici che partecipò da
protagonista alla nascita della
Costituzione ed alla ripresa del Paese distrutto dalla guerra e dalla follia
nazifascista.
Un ruolo che non può
essere disconosciuto o equivocato con la degenerazione successiva degli anni
bui della storia della Repubblica fino all’operazione Mani Pulite che segnò la
fine di un Partito caduto sul malaffare che rivelò tutto il vuoto politico,
tutta la pochezza di contenuti residui di una politica scellerata e l’assenza
assoluta di una presenza,di una testimonianza dei cattolici in politica fedele
ai principi ispiratori di Don Sturzo.
Per dirla con Papa
Francesco, i cristiani non si sono mischiati con spirito evangelico, non hanno
lavorato per il bene comune ed io aggiungo, hanno usurpato il nome di cristiani
per tornaconti personali, di cricche, di lobbies partecipando al grande
banchetto dell’abbuffata generale rendendola sistema.
Nell’ ultimo buio
ventennio hanno dato il peggio della loro presenza in politica, nel sindacato,
nelle Istituzioni ,consentendo anche con il silenzio, la distruzione di un
sistema solidale costruito a fatica, a difesa delle fasce più deboli ed oggi
con un disegno diabolico, un piano di stravolgimento della Costituzione mirato
a riportare il potere di questo Paese nelle mani di un capo forte che sembra
voler resuscitare desideri primordiali di uno sventurato periodo che tanto male
ha fatto a questa povera Italia.
Uno stravolgimento
della Costituzione che se fosse stato attuato non più di quattro cinque anni
fa, oggi al Quirinale avremmo chi ancora oggi, grazie anche all’incomprensibile
favore di molti (i)taliani, seduto in cabina di regia consente la vita di un
governo dettandone l’agenda e riservandosi di mandarlo a casa a suo piacimento
e, per di più, legando le sue sorti giudiziarie alla vita del governo stesso.
La responsabilità dei
così detti cattolici in politica oggi più che mai, in assenza di un coinvolgimento
pieno, coerente con i principi cristiani di solidarietà, di rispetto dell’etica
e di una politica di servizio, determina una grande responsabilità che va
individuata, isolata e additata a quanti in nome di fantomatici principi
continuano a perseguire disegni di natura personale e non in sintonia con quei
principi di bene comune di cui ha parlato opportunamente Papa Bergoglio.
Sabino Genovese
RispondiEliminaANTONIO CONDIVIDO.................
Menna Rosanna
RispondiEliminachi è senza peccato scagli la prima pietra!