Inizio di una svolta storica

E’ davvero singolare che chi ha portato il Paese allo sfascio in quasi vent’anni di potere e avendo votato  anche ogni provvedimento del Governo Monti in buona compagnia del PD e dell’UDC,  venga ancora sostenuto da una parte dell’elettorato per la promessa di un tozzo di pane mentre chi ci ha messo la faccia  assumendosene tutte le responsabilità proponendo quei provvedimenti, ha ottenuto un risultato modestissimo.

Il ritorno del cavaliere presupporrebbe un approfondimento su di una  patologia che interessa ancora una modesta parte degli italiani e dal quale preferisco astenermi se non dichiarare tutto il mio imbarazzo nei confronti dei tanti amici, conoscenti e lettori all’estero che hanno la bontà di seguire questo Blog.

La ormai storica divisione della sinistra italiana ha come sempre fatto la sua parte e  Bersani, che abilmente ha continuato in questa tradizione, non può far finta di niente ma neanche Ingroia  può scaricare tutta la responsabilità del suo fallimento sul PD  prima di  verificare la piena credibilità del suo progetto e la scelta poco oculata di molti dei suoi candidati.

Ma il dato che cambia la storia di questo Paese è l’unica vera vittoria travolgente del Movimento 5 Stelle comunemente chiamato, anche a giusta ragione, il Movimento di  Beppe Grillo dalle condivisibili istanze caparbiamente portate avanti ma con discutibili metodi  di gestione dei suoi uomini manovrati come burattini, un uso della comunicazione a dir poco singolare come il rifiuto del confronto che qualche dubbio sul suo concetto di democrazia è pur lecito.

I  dati riferiti alle vecchie coalizioni danno un chiaro segnale di ingovernabilità e le diplomazie delle due coalizioni sono già al lavoro per attuare il piano B già ampiamente previsto per un  governo di emergenza, di unità nazionale, di larghe intese, etc. questa volta non tecnico ma ancora da inventare nella formula ma sostanzialmente già previsto nella sostanza per evitare un ritorno alle urne che consentirebbe a Grillo di dare la mazzata finale.

Grillo pare confermare la volontà di non coalizzarsi con nessuno,  certo che un governo PD,PDL e Lista Monti  prima o poi imploda e si torni, quindi, al voto attuando questa volta il suo piano B (B sta per piano n° 2).

La situazione delicatissima in cui versa il Paese richiederebbe un piano alternativo  responsabile e non di giochi incrociati ma un piano di Governo su di un serio  programma ben definito e concordato tra il PD ed il Movimento 5 Stelle ad evitare di portare il Paese alla catastrofe definitiva.

Vedremo alla prova dei fatti i parlamentari grillini quando si materializzeranno  in Parlamento uscendo finalmente alla scoperto  e si spera si rendano consapevoli del principio fondamentale della rappresentanza parlamentare che impone come unico obiettivo il rispetto di chi li ha votati spezzando ,quindi,  i fili del burattinaio e rispondendo solo a quel popolo tante volte evocato nelle piazze.