
Non è la prima volta né sarà l’ultima che Silvio Berlusconi
lancia la sua frase ad effetto bollata troppo semplicisticamente come
inopportuna, già altre volte nel passato, ha recitato le stesse parole.
“Mussolini ha fatto delle cose buone” , a parte la battuta di
Benigni “…eh, ma anche Hitler o Stalin un ponte o una strada l’avranno fatto,
il mostro di Firenze l’avrà detto “Buongiorno” a qualcuno! Ma siamo veramente
rincoglioniti…”, frase che detta nella giornata della memoria che ricorda tra l’altro
le leggi razziali del Duce, è una frase non solo infelice ma voluta e non
casuale.
Tralasciando il pisolino fatto durante la cerimonia di
commemorazione che ha fatto il giro del mondo, che non sono proprio certo non
sia stato voluto, il cavaliere che in quanto alla comunicazione è un maestro che conosce bene
tempi e destinatari del messaggio, la frase l’ha detta di proposito per accattivarsi
le simpatie dei tanti, tantissimi fans di colui che diede una buona mano al criminale
tedesco, fans distribuiti in maniera trasversale nei settori di destra e di
centro e che al canto della sirena sono molto sensibili.
Certamente l’uomo che più volte ha detto di sé di essere
stato il più grande statista del dopoguerra ed avendo ricoperto incarico di
prestigio, attuare nuovamente la strategia del canto della sirena del ventennio
precedente al suo non è proprio il massimo ma paga e questo conta per il
cavaliere di Arcore.
Contento lui e contenti quanti apprezzano le sue squallide
uscite, non ci resta che piangere.
03.02.2013 - Antonio, ma non ti sembra che dare tanto seguito alle "baggianater" dette dal Berlusca faccia il suo gioco? Non credi che se si ignorassero le sue battute, frizzi, lazzi, barzellette e moine varie sarebbe meglio e gli darebbe minori possibilità di guadagnare consensi?
RispondiEliminaDa qualdche tempo me lo chiedo, anche dopo aver sentito, qualche giorno fa, un'intervista su "La 7" a Carlo Freccero, direttore di Rai4, il quale sostiene che ogni battuta di Berlusconi, anche la più stupida e scurrile, gli fa guadagnare consensi: il che sembra corrispondere alla realtà anche il considerazione della "memoria cortissima" degli elettori italiani.
Nino Maio