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sabato 29 ottobre 2011

Non tutti i tagli sono uguali

«Coi tagli all’editoriabavaglio ai giornali»Domenica prossima diversi giornali in Italia avranno una pagina particolare: conterrà una lettera-appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e sarà firmata dai rispettivi direttori. La lettera sarà ospitata da diversi giornali di partito, non profit e legati a cooperative.
Sono consapevole di attirarmi tutto l'odio possibile ed immaginabile di settori dell'informazione molto interessati all'argomento ma giudico molto discutibile l'appello al Presidente della Repubblica da parte dei direttori dei giornali per i tagli previsti all'editoria. Tagli sempre annunciati e sistematicamente sempre rientrati e, vedrete, rientreranno anche questa volta.


Di appelli ben più importanti il Quirinale credo ne sia pieno e questo,ritengo, che per gli Italiani sia l'ultimo dei problemi anche per chi ha a cuore la libertà di stampa e la funzione essenziale che questa ha in una società libera e democratica.


Senza discutere sono stati operati tagli a settori vitali della società senza che nessuno si sia scandalizzato ed abbia preteso il ritiro immediato come nel caso dell'assistenza ed altre provvidenze a favore dei diversamente abili lasciati a se stessi ed alle loro famiglie come prodotti inutili ed ingombranti.


Cosa volete che interessino di questi tempi i finanziamenti all'Avanti di Lavitola, al Giornale ed a Libero oppure ai quotidiani di partito con poche centinaia di copie neanche lette del tutto?
Chi volete possa esprimere solidarietà a giornali espressione non più solo di destra,centro o sinistra ma di settori ben definiti della politica,dell'economia o peggio ancora di apparati  senza scrupoli?
Ma quale solidarietà può esserci da parte dell'opinione pubblica quando si assiste ad un mondo del precariato di giovani giornalisti compensati con pochi euro e direttori con buone uscite scandalose?
Io non desidero che le mie tasse vadano a finanziare campagne vergognose e indecenti contro l'uno o l'altro personaggio, fabbricando giornali degni solo di stare nelle sale d'attesa di un parrucchiere o peggio di un bagno pubblico.
Ci si scandalizzi per il bavaglio che ancora si vuole realmente mettere al mondo dell'informazione in rete, ai Blog, alle idee che circolano in libertà senza padroni e senza soldi.
Si abbia almeno il pudore di star zitti in un momento di tagli indiscriminati fatti con l'accetta che, guarda caso, colpiscono sempre i soliti fessi che non hanno voglia neanche più di rivolgere l'ennesimo appello al Capo dello Stato.

  

  

 

2 commenti:

  1. Alessandro Salvati
    ci sono giornali che vivono senza, visto che quelli che prendono i fondi alla fine molti non sarebbero neanche in circolazione, visto che vengono letti da 20 idioti.... quasi sempre soldi buttati

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  2. Michele Morace
    ‎...concordo pienamente !!!

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