Di tutti i peccati che la classe politica italiana non cessa di commettere, quello di avant’ieri (una seduta di Palazzo Madama a cui hanno partecipato soltanto undici senatori) è probabilmente uno dei più veniali. In altre circostanze avremmo sorriso e perdonato. Oggi fatichiamo a capire. Il problema non è la maggiore o minore presenza di parlamentari per una occasione puramente procedurale. Il vero problema è quello della totale insensibilità di una larga parte del ceto politico per i sentimenti e gli umori del Paese. Non è necessario essere osservatori di mestiere per sapere che gli italiani sono arrabbiati. Sanno che anche i politici, come certi banchieri, si sono distribuiti bonus generosi: indennità, vitalizi, rimborsi, collaboratori spesso pagati in nero, pasti semi-gratuiti, uffici semi- privati affittati nel centro di Roma a spese dello Stato, facilitazioni di varia natura. Sanno che molti politici hanno una concezione privata della loro funzione e se ne servono permeglio perseguire i loro personali interessi. Sanno che un parlamentare avvocato, tanto per fare un esempio, può continuare a esercitare la sua professione anche se questo sottrae tempo al suo incarico e lo espone a un continuo, virtuale conflitto di interessi. Credevano di avere eletto un servitore dello Stato e si accorgono di avere dato i loro voti a una corporazione..... (Sergio Romano .Corriere della Sera)
Anche il Corriere, attraverso Sergio Romano mette a fuoco quello che in tanti in questi giorni, attraverso movimenti,associazioni, gruppi sulla rete sempre più numerosi e pochissimi uomini politici chiedono a gran voce : un segnale forte che abbia un valore che va oltre l'aspetto puramente economico, un segnale che vada nella direzione soprattutto della ricucitura di un rapporto ormai degenerato tra rappresentanza parlamentare e cittadini.
Un segnale che dovrebbe rientrare in una riforma più ampia ed unica che coinvolga anche le Istituzioni locali.
In momenti davvero critici dove a distanza di un mese si chiedono nuovamente sacrifici ai soliti noti senza toccare i redditi molto alti e senza garanzie di volontà politica di perseguire una volta per tutte la piaga dell'evasione fiscale , la classe politica ha il dovere di dare esempio e farla finita con privilegi piccoli e grandi che gravano sulla pelle di quanti pagano le tasse.
Mi aspetterei un segnale forte soprattutto tra quanti impegnati in politica amano all'occorrenza marcare la propria identità di cattolici, di quanti in tempi non lontani sono accorsi in piazza San Giovanni a Roma per la difesa dei valori della famiglia, di quanti tengono a farsi notare in manifestazioni religiose addirittura mettendosi in fila per ricevere la S.Comunione.
Non è più possibile nascondersi dietro i falsi paraventi , parlando di rispetto della volontà popolare e poi perseverando nella difesa dei propri interessi piccoli e grandi e dando uno spettacolo davvero pietoso come l'ultima seduta del Parlamento con la presenza di una decina di parlamentari.
Ora e non dopo occorre parlare chiaro ed assumere posizioni conseguenti perché, in mancanza, credo sia davvero difficile fermare l'ondata di sfiducia che associata alla grave crisi economica generale dove le prospettive non riescono ancora ad intravedersi, potrebbe degenerare ed avere preoccupanti conseguenze.

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