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domenica 1 maggio 2011

Grazie Santità !

Il Concilio Ecumenico Vaticano II di Giovanni XXIII e il Pontificato Di Giovanni Paolo II,  due percorsi tracciati  sull'unica strada del rinnovamento e del  nuovo volto del Cristianesimo, calandolo maggiormente nella storia.
L'uomo venuto dal freddo, vissuto per trent'anni in uno dei regimi comunisti dei paesi dell'est Europa, ha contribuito in maniera significativa a segnare la  storia, attraverso la  parola che ha avuto effetti devastanti,  provocando un terremoto delle coscienze in milioni di persone, fino alla caduta di alcuni regimi, del muro di Berlino e dell'URSS ,  pagando un prezzo anche di persona con l'attentato del Maggio del 1981.

Non ha indicato loro il mito del capitalismo dell'occidente anzi ne ha posto in risalto i limiti ed i pericoli,ha testimoniato al mondo la presenza viva e concreta della Chiesa, ha portato la parola di Cristo in tutto il mondo con i suoi 230 viaggi, incontrando uomini di tutte le razze e religioni, ha caparbiamente voluto a tutti i costi il dialogo interconfessionale come l'indimenticabile incontro di Assisi e quello nella Sinagoga a Roma,la prima volta di un Papa.

Come non ricordare lo straordinario incontro nell'Agosto del 1985 che scatenò l'entusiasmo di oltre 50.000 giovani islamici nello stadio di Casablanca,l'incontro con centinaia di migliaia di giovani a Tor Vergata, la preghiera al Muro del Pianto di Gerusalemme fino alle ammissioni di responsabilità e la richiesta di perdono per i gravi errori commessi dalla Chiesa negli anni dell'inquisizione,delle crociate ed anche sul caso Galilei dimostrando la forza e la potenza della Fede che va oltre la storia.

E' stato il Papa amato da credenti e non credenti che ne hanno apprezzato il suo voler camminare al passo con la realtà del mondo, talvolta anche inserendosi,stimolando  e condizionandone i processi politici, ha introdotto nella vita della Chiesa il principio di trasparenza fino a viverlo in prima persona con la sofferenza fisica vissuta con dignità ed accettazione.
E' stato il Papa dei giovani per i quali ha avuto sempre una predilezione,le sue parole non li sfiorava, li coinvolgeva totalmente in un amore che ciascuno ricambiava con un gesto,con la preghiera,con le mani levate in alto e in tutte quelle forme di amore che solo i giovani sanno testimoniare.

Certo taluni gravi accadimenti nelle mura vaticane,l'organizzazione della finanza,le non nuove lotte intestine della curia romana e non solo,i gravi fatti di pedofilia usciti alla scoperto col nuovo Pontificato, hanno fatto parte da sempre delle gravi ombre  che nel corso della storia hanno infangato il cammino della Chiesa.

Ma sarebbe un grave errore gettare ombre sulla figura di questo grande testimone del nostro tempo dedicandosi ad una pratica ormai diffusa specialmente tra certi intellettuali o pseudotali.
Gettare fango è diventato uno sport molto in voga nei tempi,questi si di oscurantismo sociale e morale che viviamo e, dispiace assistere, o meglio, leggere da parte di fini intellettuali, contorti ragionamenti avulsi da qualsiasi riflessione di Fede o,peggio, la ridicolizzazione e la banalizzazione anche dell'evento della Beatificazione.
Ma questa è altra storia, appartiene al mondo sempre più numeroso della stupidità e della nullità umana infarcita di protagonismo che ormai fa presa solo sulla platea di altrettanti stupidi pronti a sorridere dalle (mi si perdoni) cazzate alle barzellette dei soliti noti.

Desidero chiudere  con un ricordo personale,un dolce ricordo durante l'incontro nella Sala Nervi per il Giubileo dei giornalisti : ero da solo nella quart'ultima fila  per godermi il passaggio del Papa al termine della cerimonia; si fermò,mi prese la mano nelle sue mani,grandi e mi chiese da dove venissi "Napoli,Santità",mi rispose sorridendo "adoro questa città ma soprattutto i napoletani"...e mi benedisse col segno della Croce sulla mia fronte con il  dito pollice.
Grazie Santità!


3 commenti:

  1. spero che il "mi si perdoni" non provenga dallo stesso linguaggio del "mi consenta"... altrimenti siamo alla fine come nel romanzo "1984" di George Orwell...

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  2. accetto la battuta perché so che mi conosci bene
    Un abbraccio

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  3. nell'altro caso non l'avrei fatta...
    un abbraccio anche a te

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