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venerdì 14 gennaio 2011

Indignatevi !

E' il grido dell'ormai celebre novantaquattrenne Stéphone Hessel al vertice delle classifiche di vendita dei libri in Francia che  sembra diretto al nostro Paese in queste ore che vedono nuovamente l'alta carica dello Stato al centro di vicende di cui veramente non vorremmo occuparci.

Ma la misura è colma quasi quanto l'indifferenza di quella parte dell'opinione pubblica che continua a non rendersene conto o fa finta che siano discorsi che non la riguardano.
L'immoralità del personaggio e  il suo stile di vita sono  ampiamente condivisi tra quel poco più di un quarto della popolazione che da quasi vent'anni  evidentemente trova nel personaggio la propria icona del modo di essere, comportamenti e modi di intendere la vita non proprio in linea con i principi che a parole vengono sbandierati e venduti come sacri e inviolabili, con il compiacimento anche del potere aldilà del Tevere.
E non riguardano la sfera privata di un uomo perché si da il caso che l'uomo in questione sia il Presidente del Consiglio che ha doveri precisi ma soprattutto il rispetto del suo ruolo che non può pretendere da altri se non prima da se stesso.
Un lavaggio del cervello che da anni è riuscito a convincere quella parte di cittadini, aldilà della oggettiva criticità del sistema, dell'accanimento dei giudici contro il perseguitato Presidente del Consiglio che li sputtana pubblicamente indicandoli come i nemici dell'ordine costituito, denigrando così anche questa istituzione.

Popolo davvero strano il nostro, da una parte i principi da salvare e preservare, dall'altra il compiacimento per la trasgressione e tutto ciò che dalla notte dei tempi ha reso gli uomini certi della loro virilità anche se solo  a suon di soldoni; da una parte l'esigenza della piazza per la difesa della famiglia e dall'altra le mogli,le compagne,le amiche, le amanti; da una parte la richiesta del rigore, dei tagli e dei sacrifici e dall'altra la strenua difesa del proprio particulare, della propria casta.

Una visione del tutto singolare che oltre a costituire un pessimo esempio per le nuove generazioni non indica prospettive per le stesse sempre più lontane dalla politica ma che al momento opportuno  fa sentire la propria voce e viene indicata come  massa violenta solo per quattro bestie che nulla hanno a che fare con l'università e la ricerca.

Ma chi di sondaggi vive da anni dovrebbe almeno per una volta registrare i sentimenti di tutto il popolo, di quel popolo di cui tanto si riempie la bocca e non solo della parte, di quella parte divenuta maggioranza  per quegli strani meccanismi che la politica sa inventare; dovrebbe almeno una volta avvertire la stanchezza, la preoccupazione dei tanti che ancora riescono ad indignarsi.

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