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venerdì 12 novembre 2010
Decadimento culturale
Le ultime polemiche innescate dal crollo di una delle tante belle e rare testimonianze del più grande museo a cielo aperto del mondo, ha posto nuovamente in risalto la scarsa attenzione delle istituzioni verso la cultura nel nostro Paese.
Non è fondamentale richiedere ed ottenere le dimissioni di un Ministro per il crollo di una struttura fatiscente ma sarebbe doveroso esigerle non solo per le dichiarazioni rese senza l'individuazione precisa di responsabilità ma soprattutto per "l'obbedisco!" al Tremonti della ormai celebre frase "con la cultura non si mangia".
Ma la disattenzione al mondo della cultura, delle arti, del pensiero non è certamente attribuibile soltanto agli ultimi scarsi stanziamenti ma è solo il prosieguo e l'ulteriore mortificazione di quello che in un Paese civile dovrebbe rappresentare,come rappresenta nelle altre realtà europee, il cuore pulsante, il misuratore del livello culturale e del sapere di un popolo civile.
La sofferenza del mondo dell'editoria, del cinema, del teatro,dell'arte e di tutte quelle attività che sicuramente non rientrano nella miriade degli enti inutili che continuano ad essere finanziati, sono un tutt'uno con la sofferenza del mondo della scuola,dell'università, della ricerca che riportano la nostra Italia agli ultimi posti nelle recenti classifiche sulla qualità e sulla efficienza dei luoghi preposti alla preparazione delle nuove generazioni.
Da qualche parte e forse non a torto, si teme che eventuali impegni a favore del mondo della cultura presi da una classe politica come la nostra, potrebbe peggiorare e far precipitare ulteriormente lo stato già seriamente compromesso.
Il mantenimento di strutture, organizzazioni, laboratori di ricerca e di formazione, centri sperimentali in larga parte, se non la quasi totalità, è tenuta in piedi dal coraggio e dalla volontà ma soprattutto dalla passione di tanti artisti ed operatori culturali che con sacrifici personali ancora tengono vivo un sistema che meriterebbe di essere supportato dignitosamente con progetti concordati e mirati per valorizzare un patrimonio che non appartiene ai soli addetti ai lavori ma all'intero Paese il cui decadimento è essenzialmente culturale.
I modelli e gli stili di vita rappresentati ai massimi livelli, la politica ridotta ad un teatrino tragicomico, le orge di palazzo, l'uso del potere a fini strettamente personali e della propria casta sono la prova evidente di quel degrado morale e culturale che fa tanto comodo a quanti in questo sistema... ci sguazzano.
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l'Italia ha il piu' alto numero di siti archeologici e culturali di tutti gli altri Paesi del mondo messi insieme.
RispondiEliminaA questo purtroppo si contrappone la piu' alta indifferenza ed ignoranza del patrimonio a disposizione da parte dei cittadini e degli amministratori, che se valorizzato potrebbe far vivere milioni di persone per sempre.