"Il 4 Maggio lo spettacolo era il solito, masserizie accatastate negli androni dei palazzi,per strada in attesa di essere trasportate in un'altra abitazione. Anticamente il mese per i traslochi era Agosto ma i facchini mal sopportavano la consuetudine, fino ad arrivare al 1611,dopo un precedente spostamento al primo di Maggio, con la decisione presa dal Vicerè Pedro Fernandez de Castro che stabilì che gli sfratti si tenessero il 4 di Maggio, giorno in cui doveva essere pagato il fitto (pesòne)...." (da Blog SanCarloalleMortelle http://salzano-antonio.blogspot.com del 4.5.2011)
All'indomani di una bella serata di calcio giocato ma di una pessima pagina di "sport", dare 'o quatt' 'e Maggio a quanti sono stati protagonisti al di fuori e dentro il campo di gioco, è quanto mai appropriato.
Lo sfratto, ovvero il mandare non solo in galera violenti, sfasciatutto,provocatori e criminali ma a casa quanti hanno dato disposizione ai responsabili dell'ordine pubblico dello stadio di trattare con i ....capi delle tifoserie (sì, perchè ci sono i capi delle tifoserie che decidono questo e altro) perchè tanto comodi a tutte le Società di calcio che fanno affari d'oro.
La "trattativa" è avvenuta presenti la seconda e quarta autorità dello Stato, migliaia di persone, bambini compresi, in attesa delle decisioni dei mammasantissima.
Ma questo è un Paese che a distanza di poche ore da un gesto criminale e provocatorio che ha messo in pericolo delle vite umane, dimentica tutto, è un Paese che 'o quatt' 'e Maggio dovrebbero farlo in tanti, inutili e incapaci, deleteri per l'intero Paese.
Angela Talu
RispondiEliminaIl guoio è,caro Antonio che una foglia si muoverà,tutto passerà nel dimenticatoio,,come anni fa è stato permesso al romanista potenziale assassino di bloccare una partita e di farla franca ,così certi figuri continueranno a girare,con la loro tracotanza o inerzia,secondo il caso
04.05 – Nei miei viaggi ricordo due episodi.
RispondiEliminaA Barcellona, dove un gruppo di giovani aveva organizzato una manifestazione di protesta; la polizia li aveva bloccati, fatti sedere o stendere a terra all’inizio della rambla, poco distante dalla Piazza della Pace, e li circondava senza eccessiva comprensione o tolleranza.
A Praga, dove un gruppo di circa cento giovani dell’ultrasinistra aveva organizzato una sfilata per le vie del centro: a controllarli almeno il doppio di agenti che li aveva “ingabbiati” e li faceva marciare così inquadrati, senza consentire che uno di essi uscisse dalla “gabbia”.
In un paese serio chi protesta lo può fare, ma senza danneggiare, inquadrato e sorvegliato: ognuno svolge il suo ruolo al meglio e le forze dell’ordine lo fanno scrupolosamente senza se e senza ma.
In un paese da barzelletta, come il nostro, tranne i facinorosi, violenti, teppisti e delinquenti, nessuno fa quello che deve, meno che mai le forze dell’ordine, le autorità, etc., anche perché, se i poliziotti facessero veramente i poliziotti, probabilmente verrebbero tracciati di brutalità, di eccesso di zelo, di scarsa umanità, e via di seguito con tante “panzanate” probabilmente anche dalle forze politiche che on perdono occasione per dire amenità.
Poi, magari, in qualche occasione, i poliziotti, stanchi e stressati, eccedono, commettono violenze, magari ci scappa il morto, e allora… “dalli al poliziotto violento”.
Non giustifico affatto gli episodi violenti degli agenti, se sono avvenuti, ma meno che mai giustifico tutti coloro che, se la polizia dà qualche manganellata in più a un dimostrante, attaccano i poliziotti e li spingono in una fogna mediatica magari con la complice collaborazione della stampa.
Ed è per questo che, in un paese da barzelletta, si può assistere anche a quello che è avvenuto, e si può anche vedere un capo ultra’ trattare con i poliziotti, che, invece di arrestarlo, fanno la trattativa con il delinquente chiedendogli la cortesia di consentire alle squadre di giocare e, magari, chiudono un occhio se il delinquente va a provocare tifosi avversari e magari spara pure; e se poi ci scappa il morto, pazienza, sull’altare delle tifoserie violente può anche capitare che, oltre a Raciti e tanti altri, si debbano sacrificare altri poliziotti e tifosi: e i politici stanno a guardare.
Caro Antonio, il problema è uno solo, ed è che il nostro è un paese da barzelletta: e perciò teniamoci tutto questo e, magari, anche di più. NM