Del pasticciaccio della partita di Sabato scorso si è detto di tutto e come prevedibile si è puntato il dito soltanto su quello che io ancora definisco mammasantissima in quanto al potere riconosciuto non solo da gran parte dei tifosi ma anche dai preposti all'ordine pubblico, come per'altro avviene da decenni in tutte le tifoserie, che hanno con lui interloquito prima di decidere se dare il via all'incontro nonostante il Ministro dell'Interno neghi.
Come sempre capita è più semplice dare addosso al personaggio ripreso a cavalcioni sulla barriera a dare ordini e poi liberamente sceso ai bordi del campo alla presenza sempre dei preposti all'ordine pubblico, che a chi ha scatenato una vera e propria guerra fuori dallo stadio con una dinamica ben nota, tipica degli assalti dell'estremismo, in questo caso di destra data la notorietà della persona ritenuta responsabile.
Tutti a scandalizzarsi della maglietta con la scritta inneggiante alla liberazione del giovane riconosciuto come il colpevole della morte del'agente Raciti che, sottolineo, anche io ritengo inopportuna e offensiva nonostante il giovane condannato si dichiari innocente ma che, ancora sottolineo con forza, nessuna carica dello Stato si è mai scandalizzata sulla manifestazione dei Parlamentari del PDL fuori del Tribunale di Milano per la difesa di Silvio Berlusconi, allora quarta carica dello Stato, e invadendo lo stesso per circa mezz'ora.
Al posto delle magliette c'erano i volti dei parlamentari, Ministro Alfano compreso.
Ma forse se il capo della tifoseria avesse indossato una maglietta come quella mostrata dall' on. Mussolini in un luogo istituzionale, nessuno si sarebbe scandalizzato, come del resto è stato, nessun clamore ma solo assensi e risatine dei suoi onorevoli colleghi.
Allora, meglio dare addosso all'omone dello stadio, tanto non conta nulla.
Nessun commento:
Posta un commento