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venerdì 18 ottobre 2013

Fassina, Monti e i soliti giochetti

Legge di stabilità, lettera di Fassina a palazzo Chigi: "Pronto a lasciare" Legge di stabilità, lettera di Fassina
a palazzo Chigi: "Pronto a lasciare"
(Il fatto.it)







Il deputato del Pd sarebbe pronto ad abbandonare l'incarico di viceministro dell'Economia e aspetterebbe il rientro di Enrico Letta per avere un chiarimento. Epifani commenta: "Credo lamenti un difetto di collegialità. E credo abbia ragione"



Scelta Civica, Mario Monti si dimette


SCELTA CIVICA A PEZZI


Il solito Fassina, le solite minacce di dimissioni che non darà mai, il Prof. Monti che lascia la sua creatura messa su in pochi giorni fidandosi di Casini, Mauro e l'enigmatico uomo proveniente dalle ACLI che da buon democristiano ha atteso il momento per togliersi il sassolini dalla scarpa per essere stato rimosso da coordinatore di Scelta Civica proprio dal Professore.

Solite storielle di bassa politica fatte di imboscate e di guerre intestine per estromettere chi ormai non conta più nulla e posizionarsi in zona ben visibile a favore o contro il cavaliere a seconda di quali saranno gli sviluppi futuri ma molto vicini.
 
Va riconosciuto all'ingenuo Professore di aver voltato pagina senza tentennamenti e che l'aver raffazzolato un raggruppamento per scopi elettorali e, come lui stesso ha affermato, per dare un posto in Parlamento a chi glielo aveva chiesto, è stata un'operazione che non solo non ha portato i risultati sperati ma è servita soltanto a chi aveva ben calcolato di poterne avere tornaconto nella spartizione delle poltrone governative e visibilità a chi non ne aveva mai avuta neanche nella storica e gloriosa organizzazione delle ACLI che, in verità, nella sua storia ha fortunatamente avuto personaggi di ben altro spessore.
 
Tra chi non è nuovo alle minacce di dimissioni che non darà mai e chi invece non ha esitato a farsi da parte prevedendone gli infausti futuri scenari, merito al Prof. Monti che in quanto a meriti ne ha, in verità,  pochi da farsene riconoscere. 

 

3 commenti:

  1. 18.10.2013 - Caro Antonio, ieri ho scritto il seguente messaggio a Mario Monti.
    ""Mi sono appena iscritto per ricevere la Newsletter del Partito, avendo
    appreso dai telegiornali che l'On. Mario Monti si è dimesso dallo stesso per contrasti con gli esponenti di Scelta Civica in seno al Governo Letta in merito alle scelte fatte per la c.d. Legge di stabilità.
    Ho molta stima e considerazione dell'On. Monti, al quale ho dato sempre il mio piccolo appoggio, in ogni sede, durante il suo Governo, riconoscendogli che più di tanto non poteva fare, sia per le condizioni del paese, che doveva acquistare, prioritariamente, credibilità in ambito europeo, persa purtroppo per gli sciagurati Governi che l'avevano preceduto, sia per le forze che lo sostenevano, che inizialmente lo hanno fatto “senza se e senza ma”, ma successivamente quelle di destra hanno incominciato a scalciare frapponendo al suo Governo incredibili e assurde opposizioni che poi lo costrinsero a dimettersi.
    I travagli vissuti dall'On. Monti come capo del Governo sembrano gli stessi che ora sta vivendo l'On. Letta: guida un Governo che ha voluto il Presidente Napolitano, secondo me l'unico possibile in questo momento, sostenuto dalle stesse forze politiche che inizialmente sostennero Mario Monti, che nei primi tempi erano tutti d'accordo su tutto (come per il Governo Monti), poi i soliti della destra, invero solo alcuni, hanno iniziato il boicottaggio e lo sfiancamento (idem come per il Governo Monti) anche a causa di quel personaggio che per circa un ventennio ha imperato in Italia e che non vuole arrendersi alle regole della democrazia e dei principi costituzionali, che dice e contraddice tutto, è divenuto totalmente inaffidabile, ma continua a condizionare il nostro Paese, complici anche quegli elettori che, incredibilmente, continuano a sostenerlo.
    Orbene, se l'On Monti ha vissuto le stesse traversie che ora sta vivendo il Presidente Letta, le sua dimissioni dal partito mi sembrano incomprensibili, e incomprensibile mi sembra la sua posizione critica nei confronti del Governo attuale.
    Qualche considerazione:
    1 – se la mancata condivisione da parte dell'On. Monti dell'appoggio dei suoi ministri alla Legge di stabilità sono dettate da scelte personali che il partito non condivide (è legittimo), mi chiedo perché quei Ministri, provenienti da quel partito, ispirato e guidato da un uomo del livello di Mario Monti, si siano dissociati dalla linea che il partito aveva indicato.
    2 – se, invece, l'On. Monti ha avuto un ripensamento in merito alle scelte fatte dal Presidente Letta in merito alla impostazione della Legge di stabilità, allora non capisco più nulla.
    3 – cosa avrebbe fatto di diverso l’On. Monti, se fosse stato al posto del Presidente Letta, per dare maggiore incisività allo sviluppo? E perché le sue idee non sono state recepite dai Ministri del suo partito? E se magari fossero state recepite ma non accolte dagli altri Ministri, cosa avrebbero dovuto fare i suoi Ministri: aprire una crisi?
    Mi aspetto qualche chiarimento del quale in anticipo ringrazio.""
    Non credo di aver altro da aggiungere se non una critica al rancoroso Fassina, il quale interpreta stranamente il suo ruolo di "VICE"; cioè di uno che se ne sta da parte quando c'è il titolare, e che interviene quanto il titolare manca; evidentemente il vestito di Vice non gli sta bene, se se ne va nessuno lo rimpiangerà.
    Nino Maio

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    1. Rispetto le tue posizioni ma non le condivido per i seguenti motivi:
      Premesso che ,invece, concordo sul recupero di credibilità internazionale dopo le sventuratge uscite vergognose del Cavaliere, ritengo che Monti ha fallito il suo obiettivo molto più ambizioso in quanto ha fatto convergere tutti i suoi sforzi unicamente sulla ulteriore tassazione colpendo a destra e a manca senza tener conto che i ricchi andavano trattati da ricchi e i poveri da poveri. Aver colpito i pensionati con importi vergognosi e non aver avuto il coraggio di mettere mano alle scandalose persioni d'oro ottenute con atifizi ad personam come quelle del sig. Giuliano Amato e grandi Dirigenti dello Stato e di qualche Regione come la Sicilia.Monti era certo di riscuote un successo significatico con scelta civica ma aveva fatto male i conti. Allearsi con un Casini è stato quanto di più nefasto si potesse fare. Ora l'operazione che vorrebbe atribuire le colpe all'approvazione della legge di stabilità mi fa sorridere. L'operazione è ben più scientifica, in quanto il terremoto in atto nel PDL dovrebbe liberare delle unità (solo così mi sento di definirle) che potrebbero spostarsi con Casini e Mauro e,poi, fatto più grave, e Casini lo ha già fatto capire, potrebbe servire tutta l'operazione a dare man forte a Belusconi per la sua salvezza. In sintesi l'operazione è tipicamente democristiana anzi perfettamente dorotea. Tra l'altro, da non minimizzare la volontà comune di non fare una nuova legge elettoale per avere la scusa che così non si può andare a votare. Ma per me andassero a casa tutti, dal primo all'ultimo.
      Una ultima considerazione mi viene a mente ma ne sono stato sempre convinto; a proposito di Monti. Il nostro tempo non ha più bisogno di superuomini che poi alla prova dei fatti si scontrano con la realtà dei problemi e Monti è stato un vero bluff.

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  2. 29.10.2013 – Antonio, mi era sfuggita la tua risposta, forse è l’età…
    Bene: tu dici mandiamoli a casa; e poi?
    Quale scenario si presenterà in tale circostanza: a livello europeo, dopo i grandi sacrifici imposti da Monti e quelli un poco più ridotti di Letta, una crisi sarebbe micidiale.
    A livello interno, dopo l’inettitudine di questa classe politica, che non è riuscita nemmeno ad eleggere un nuovo Presidente della Repubblica, ed ha costretto Napolitano ad accettare un secondo mandato (e te la ricordi la ramanzina che Napolitano ha indirizzato a tutti i parlamentari in occasione del suo insediamento? e te li ricordi tutti i parlamentari, che invece di vergognarsi, la applaudivano calorosamente?) ed ha poi costretto Napolitano a guidare un Governo di “larghe intese” per non perdere il poco ma importante lavoro fatto, cosa avverrebbe?
    La legge elettorale non è stata cambiata, nulla di strutturale è stato fatto (riduzione dei parlamentari, abolizione delle provincie, riduzione della spesa pubblica, ecc.): da nuove elezioni cosa verrebbe fuori?
    E ti sfugge che Berlusconi è un leone ferito, ma non finito, ed è riuscito ad ipnotizzare circa dieci milioni di italiani, e probabilmente nuove elezioni gli farebbero guadagnare un maggiore consenso: in tal caso cosa avverrebbe?
    Sembra facile invocare “tutti a casa”; ma poi?
    Nino Maiorino

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