Un luogo di incontro,di confronto,di dialogo,di ascolto,di denuncia,per ristabilire la normalità ed il rispetto delle idee politiche e religiose

sabato 28 settembre 2013

La sceneggiata: buona visione a tutti quelli che ancora ci credono

La tanto vituperata sceneggiata napoletana, dalla quale molti intellettuali e cultori della canzone classica dell'epoca   ne presero debita distanza, si racconta che ebbe origine anche, se non proprio del tutto, da esigenze di natura fiscale. Sembra che gli autori per aggirare le imposte che furono aggravate maggiormente sugli spettacoli di varietà dal Governo dell'epoca successivamente alla disfatta di Caporetto, escogitarono una formula di  spettacolo che contenesse canzoni e recitazione, insomma quello che abitualmente fanno gli esperti commercialisti per aiutare la loro clientela a pagare meno tasse.
La sceneggiata per i suoi contenuti che vanno dalla verità alla finzione, dall'amore al tradimento, dalla comicità al drammatico sembra essere stato il tipo di rappresentazione più azzeccato (come direbbe il Tonino nazionale) alle vicende che dolorosamente subìamo ormai da tempo.
Certa classe politica cambiando la sola location, sostituendo il palco di un bel teatro popolare con tanto di pubblico schierato dalla parte del buono o del cattivo, recita a soggetto andando oltre la sceneggiata, facendo credere ciò che in realtà non è.
Dimissioni di massa dei parlamentari del PDL o Forza Italia che dir si voglia, indirizzate ai rispettivi Presidenti di Camera e Senato ma non a questi consegnate ma in mano ai loro Capi-Gruppo.
Un gesto compiuto mentre il Presidente del Consiglio, di un Governo discutibile quanto si vuole, ma Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana era all'ONU per cercare affannosamente di recuperare credibilità, per cercare di oscurare quell'immagine per troppi anni cirquense, ridicola e di infimo livello.
La grande sceneggiata traslocata da quei rari palcoscenici dove ancora viene rappresentata a quello che dovrebbe essere l'autentico e nobile palcoscenico della vita parlamentare, dove il pubblico, però, è rimasto identico, credulone come sempre e partigiano per presa di posizione, pronto a rendersi conto della finzione solo all'uscita del teatro, lasciando gli attori pronti a ripetere lo spettacolo qualche minuto più tardi.
 
Un gioco di cattivo gusto a danno dei soliti (i)taliani che continuano a guardare con lo sguardo da deficienti chi si prende gioco di loro.
Buona Domenica e buona visione a tutti quegli spettatori che ancora ci credono.

2 commenti: