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lunedì 8 luglio 2013

Tra i disperati nel grande cimitero del Mediterraneo


Dopo neanche due mesi dall’elezione a successore di Pietro, Papa Roncalli si recò prima all’Ospedale del Bambin Gesù ed il giorno dopo al carcere di Regina Coeli.

Papa Bergoglio dopo poco più di tre mesi è oggi a Lampedusa, isola simbolo dei disperati nel grande cimitero del Mediterraneo che dal 1988 si calcola abbia divorato circa 19.000 tra uomini,donne e bambini, 2.000 dal 2011.

Una ecatombe che non fa più notizia di altre morti, commentate quasi sempre con superficialità e indifferenza.

Papa Francesco sarà in questa stupenda isola  scortato dai pescatori dell’isola che in questi anni hanno condiviso storie e drammi umani esprimendo solidarietà concreta e aiuto per quanto possibile.

Incontrerà gli immigrati di varia provenienza e religione, in un clima di massima semplicità preparato accuratamente dal suo staff ad evitare speculazioni e presenze ingombranti e sembra sia stata questa una scelta che non ha ammesso deroghe su presenze di facciata.

Lampedusa ha conosciuto momenti drammatici, ha sopportato un peso immane e, purtroppo, anche momenti mortificanti non per gli immigrati ma per qualche visita di Stato dove la promessa di acquisto di una villa mai avvenuta, ha  simboleggiato uno dei momenti più bassi che i Lampedusani hanno sopportato con grande dignità.
Il Papa del rinnovamento e  degli annunci clamorosi passa alla testimonianza e ai fatti, compie il suo primo viaggio tra i disperati in fuga dalla miseria, tra i cristiani e non cristiani sopravvissuti alle traversate ad opera di criminali senza scrupoli, scampati agli annegamenti ed agli abissi marini.

La Chiesa dei poveri è anche questo,soprattutto questo, incontro, ascolto e preghiera con gli ultimi, con i tanti che spesso si preferisce non  incontrare nelle nostre città e che con tanta superficialità vengono etichettati tutti nella maniera più sprezzante per nascondere il più profondo razzismo ed egoismo.

E’ un segnale ulteriore ai Cristiani della Domenica che Papa Francesco ha richiamato proprio in questi giorni, “Non si può essere Cristiani a pezzi, part-time” e rivolgendosi proprio a quanti affronteranno il ministero sacerdotale ”Servono coerenza e autenticità”


Lunga vita a questo autentico Uomo di Dio, che possa proseguire in questa rivoluzione senza alcun rischioso intralcio lungo il suo cammino.


2 commenti:

  1. Gianni Vigilante
    i numeri, come sempre sono impietosi.

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  2. Carlo Fedele
    Saluto ai musulmani: 'Chiesa vicina, O 'scià'
    Detto Effe E' strano dover gridare alla meraviglia quando questa azione dovrebbe rappresentare la normalità per la Chiesa. Ci hanno abituati male...

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