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giovedì 1 marzo 2018

La scomparsa di Domenico Jervolino

E' stato tra i più importanti studiosi del pensiero del filosofo francese Ricoeur di cui era amico,docente universitario e politico, tra i fondatori del Movimento Politico dei Lavoratori con Livio Labor.


E' andato via in silenzio come era nel suo stile, Domenico Jervolino, uomo semplice dotato di quella umiltà dei grandi uomini che lasciano il segno della loro testimonianza di vita.

Lo ricordo con affetto negli anni dell'impegno in Azione Cattolica e in quelli successivi del dissenso della fase post conciliare che vide molti di noi anche se su strade diverse  uniti nel ricercare una Chiesa più attenta alle fasce deboli e al mondo dell'emarginazione.

Ho chiesto all'amico Francesco de Notaris un ricordo di Mimmo e di quegli anni che segnarono il cammino di ciascuno di noi.

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Mimmo nel ricordo di Francesco de Notaris

Domenico Jervolino era Mimmo, era Mimì per tutti noi. Appariva, al primo impatto, come distratto, sempre assorto, preso da pensieri , come se fosse stato in un 'altrove' dove noi non c'eravamo.

Noi eravamo quelli dell'Azione Cattolica Italiana , della GIAC cioè della Gioventù.

I quotidiani in questi giorni, da quando è scomparso Domenico, ne hanno parlato , ponendo forse in un cantuccio, ignorando  il suo essere stato in Azione Cattolica. Mimmo nasce  giovane di Azione Cattolica  nella sua Parrocchia al Vomero. Fabrizio Forte da presidente della Giac lo chiama ad essere il Delegato diocesano dei Seniores. Eravamo alla fine degli anni '60. Ed io ricordo Mimmo ...sempre in partenza , sempre pronto a partecipare a convegni, incontri, tavole rotonde, conferenze. Ci fu un tempo in cui era 'dovunque'. 

E visse il 1968. Ed era partecipe attento alla organizzazione e protagonista della   attuazione del programma che la GIAC proponeva in Diocesi. Collaborò con Francesco Maisto Presidente della Giac e fu attento al rinnovamento dell'ACI  al tempo del Presidente Vittorio Bachelet.  Mimmo, mantenendo fede al suo impegno di cristiano, ha incontrato la Fuci, le Acli, il Movimento di Labor, i cristiani per il socialismo e Rifondazione ed era nella redazione de Il Tetto, creatura di Pasquale Colella e poi consigliere regionale capace di fare bene il legislatore e di fornire il Consiglio regionale di una biblioteca (perchè serviva, e come serviva una biblioteca ai suoi colleghi !) e docente universitario, assessore al Comune di Napoli, sempre intellettuale democratico , uomo semplice e appassionato della verità, amante della giustizia, motivato dalla carità ad essere uomo per la giustizia sociale. Era Arcivescovo di Napoli il Cardinale Ursi e Mimmo era invitato come relatore in Facoltà teologica come all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, anche perché allievo di Paul Ricoeur, che si era interessato  di storia, teologia protestante ed esistenzialismo cristiano.

Di grande sensibilità morale e politica, testimone dell'attività politica e di governo di suoi illustri familiari, negli ultimi tempi  era anche disilluso da quanti non hanno nobilitato la politica. Domenico ha dato a tutti noi grandi stimoli di riflessione. 

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