Dopo
appena quarantacinque giorni dall'inizio di quest'anno, la strage del
campus della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, è la
diciottesima sparatoria negli istituti scolastici e
nelle zone limitrofe
e l'ottava con morti saliti a ventidue e decine di feriti.
Non è stato l'ISIS, non è terrorismo dei soliti islamici, non sono stragi ad opera dei soliti negri, sono stragi eseguite per mano di giovani americani armati fino ai denti, perché è consentito loro ed è facile procurarsi non una semplice pistola ma anche un fucile semiautomatico.
Un
bilancio negli Stati Uniti non riscontrabile in nessun Paese del
mondo occidentale,
di una gravità per le modalità paragonabili
agli atti terroristici dell'ISIS più recenti per bersagli non
precisamente
definiti
e con una tecnica stragista.
Il
presidente Trump affida la sua stringata dichiarazione ad un tweet di
due righe dove esprime le condoglianze e un commento di una ovvietà
unica: “Nessuno dovrebbe sentirsi in pericolo in una scuola
americana”
Nicholas
Cruz, 19 anni - fortunatamente non di colore altrimenti le reazioni
sarebbero state ben altre - che ha imbracciato un fucile
semiautomatico, forse acquistato in una delle tante fiere o negozi e
venduto come si trattasse di noccioline
, è solo l'ultimo, almeno fino a questo momento
in cui scrivo, di giovani
studenti protagonisti di una
serie di episodi del genere e dopo quella più recente di alcune
settimane fa in un liceo
del Kentucky, dove
sono stati ammazzati due studenti e feriti diciotto da
un ragazzo di appena quindici anni.
In
Michigan
,
alla New Start High School vicino Seattle, proiettile di una pistola
a pallini contro uno scuolabus in Iowa, un proiettile contro un
edificio della California State University, San Bernardino, una
ragazza di 16 anni ha ferito un’altra studentessa alla scuola
superiore italiana in Texas, spari
contro un gruppo di studenti davanti alla Net Charter School di New
Orleans, , a Los Angeles cinque studenti delle medie sono stati
colpiti dalla pistola in
possesso di una
compagna che
l'aveva
nello zaino e
l'elenco
continua.
My prayers and condolences to the families of the victims of the terrible Florida shooting. No child, teacher or anyone else should ever feel unsafe in an American school.
Vere
e proprie stragi che non sembrano interessare più di tanto la
politica, notoriamente molto permissiva per l'uso ed il commercio
delle armi che da sempre ha rappresentato uno dei più grandi
business e le cui aziende costruttrici sono tra i più grandi e
determinanti elettori di gran parte dei Presidenti degli USA e la
stringata dichiarazione dell'attuale Presidente ne è la
dimostrazione e anche questa volta trascorsi pochi giorni tutto
tornerà nella normalità in un Paese che da sempre ha fatto
dell'uso delle armi un proprio modus vivendi fregandosene dei dati
del Centers
for Desease Control and Prevention che ha quantificato in oltre 38.000 vittime nel 2016 contro le 33.500 in media tra il 2011 e il 2014.
Numeri
impressionanti che assieme all'esistenza ancora in molti stati della
pena di morte, unico Paese del mondo occidentale e il cancro del
razzismo ancora massicciamente presente, offuscano l'immagine di una
delle più giovani e
avanzate
democrazie del mondo.
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