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venerdì 16 febbraio 2018

Stragi continue, ma non è l'ISIS

Dopo appena quarantacinque giorni dall'inizio di quest'anno, la strage del campus della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, è la diciottesima sparatoria negli istituti scolastici e nelle zone limitrofe e l'ottava con morti saliti a ventidue e decine di feriti.




Non è stato l'ISIS, non è terrorismo dei soliti islamici, non sono stragi ad opera dei soliti negri, sono stragi eseguite per mano di giovani americani armati fino ai denti, perché è consentito loro ed è facile procurarsi non una semplice pistola ma anche un fucile semiautomatico.

Un bilancio negli Stati Uniti non riscontrabile in nessun Paese del mondo occidentale, di una gravità per le modalità paragonabili agli atti terroristici dell'ISIS più recenti per bersagli non precisamente definiti e con una tecnica stragista.

Il presidente Trump affida la sua stringata dichiarazione ad un tweet di due righe dove esprime le condoglianze e un commento di una ovvietà unica: “Nessuno dovrebbe sentirsi in pericolo in una scuola americana”

Nicholas Cruz, 19 anni - fortunatamente non di colore altrimenti le reazioni sarebbero state ben altre - che ha imbracciato un fucile semiautomatico, forse acquistato in una delle tante fiere o negozi e venduto come si trattasse di noccioline , è solo l'ultimo, almeno fino a questo momento in cui scrivo, di giovani studenti protagonisti di una serie di episodi del genere e dopo quella più recente di alcune settimane fa in un liceo del Kentucky, dove sono stati ammazzati due studenti e feriti diciotto da un ragazzo di appena quindici anni.

In Michigan , alla New Start High School vicino Seattle, proiettile di una pistola a pallini contro uno scuolabus in Iowa, un proiettile contro un edificio della California State University, San Bernardino, una ragazza di 16 anni ha ferito un’altra studentessa alla scuola superiore italiana in Texas, spari contro un gruppo di studenti davanti alla Net Charter School di New Orleans, , a Los Angeles cinque studenti delle medie sono stati colpiti dalla pistola in possesso di una compagna che l'aveva nello zaino e l'elenco continua.


My prayers and condolences to the families of the victims of the terrible Florida shooting. No child, teacher or anyone else should ever feel unsafe in an American school.
Vere e proprie stragi che non sembrano interessare più di tanto la politica, notoriamente molto permissiva per l'uso ed il commercio delle armi che da sempre ha rappresentato uno dei più grandi business e le cui aziende costruttrici sono tra i più grandi e determinanti elettori di gran parte dei Presidenti degli USA e la stringata dichiarazione dell'attuale Presidente ne è la dimostrazione e anche questa volta trascorsi pochi giorni tutto tornerà nella normalità in un Paese che da sempre ha fatto dell'uso delle armi un proprio modus vivendi fregandosene dei dati del Centers for Desease Control and Prevention che ha quantificato in oltre 38.000 vittime nel 2016 contro le 33.500 in media tra il 2011 e il 2014.

Numeri impressionanti che assieme all'esistenza ancora in molti stati della pena di morte, unico Paese del mondo occidentale e il cancro del razzismo ancora massicciamente presente, offuscano l'immagine di una delle più giovani e avanzate democrazie del mondo.

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