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domenica 10 dicembre 2017

Ricordo di don Antonio Riboldi, il Vescovo degli ultimi

Eminenza anche lei a Verona?

Vado per gli esercizi spirituali


Ma come ? il Presidente Berlusconi sarà ad Acerra per inaugurare l'inceneritore e lei va a fare gli esercizi spirituali?

La Chiesa non ci sarà e non benedirà quel mostro 

Chiesi ad un'hostess di potermi trasferire al fianco di don Antonio, come amava farsi chiamare l'ex Vescovo di Acerra, e fui accontentato.
L'avevo conosciuto negli anni '80 ad Acerra, gli anni della storica marcia di Ottaviano, il paese del capo della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo dove don Antonio sfilò con migliaia di giovani; lo intervistai per l'edizione cartacea di Azeta dove mi accolse affettuosamente unitamente al mio amico Mariano che gli scattò qualche foto non prima che spegnesse la sua inseparabile sigaretta e finito di abbottonarsi al collo la veste talare:altrimenti dicono che il prete fuma e preferisce l'abito borghese .

Nel corso del volo parlammo dell'inceneritore, del suo legame con Acerra e la volontà di voler trascorrere il resto della sua vita in quel territorio, tra la sua gente. Gli chiesi più volte se scappasse per non incontrare l'allora Presidente del Consiglio,accompagnato dal sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso - che da poco più di un mese risultava indagato dalla magistratura con l'accusa di concorso in truffa per lo smaltimento dei rifiuti, per l'inaugurazione di quel mostro, ma ne ricevetti soltanto dei bei sorrisi.

Gli chiesi anche cosa pensasse di Roberto Saviano ma non volle esprimersi, lui vescovo sotto scorta che incontrò più volte in carcere camorristi e lo stesso Raffaele Cutolo, lui che incontrò in carcere anche dei brigatisti, mi disse di non aver avuto mai paura, anche da semplice parroco nella Valle del Belice dove visse in una baracca come i terremotati che non esitò a portare davanti al Parlamento per chiedere una casa e dignità per la sua gente.

Ricevevo settimanalmente da anni, l'omelia domenicale e ad ogni ricorrenza del nostro onomastico ci scambiavamo gli auguri.

Un vero uomo di Chiesa, sempre con i piedi saldamente piantati per terra, attento al sociale ed ai bisogni degli ultimi.

Grazie per la tua testimonianza di vita don Antonio.
Ti ho voluto bene.


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