Nel
confuso e variopinto panorama della politica italiana tra vecchi e
nuovi soggetti, alcuni elementi di continuità del sistema
tradizionale dei partiti, sono saldamente presenti con maggiore
incisività, prepotenza e sfacciatagine.
Il
valzer dei parlamentari da un gruppo all'altro in questa legislatura
è quasi a quota cinquecento e incalcolabile quello nei consigli
regionali, provinciali, comunali e nelle municipalità dove il
trasformismo è legato a un desiderio di protagonismo e di
visibilità.
Maggiore
è la nullità di taluni soggetti, nella quasi totalità dei casi
senza un percorso politico o di impegno sociale alle spalle, tanto
più è il desiderio di apparire, di vedere il proprio nome sui
quotidiani locali che non aspettano altro per entrare a braccia
aperte nel ring della politica squallida e inutile.
In
un bell'articolo apparso ieri sul giornale online
www.mardeisargassi.it –
riportato di lato - il giovane direttore Alessandro Campaiola
riferendosi ad una certa turbolenza in atto nella maggioranza al
Comune di Napoli afferma:
...Passare
dall’opportunismo all’attacco, senza prima aprire un sano
dibattito, proporre un aiuto concreto al fautore di un movimento di
associazioni unico nella sua storia e nella sua territorialità, è
opera dannosa per chiunque, una misera dimostrazione che è solo il
proprio tornaconto a interessare, il proprio spot girato sui social,
anche a
discapito di un’amministrazione che,
nei suoi pro e contro, nelle sue vittorie come nei tanti errori, ha
indubbiamente restituito fiducia a migliaia di giovani che in Napoli
non si riconoscevano più,
rigenerando un sentimento scomparso tra i vicoli del centro e delle
periferie soltanto fino a cinque anni fa:
l’appartenenza...
E
già, l'opportunismo e, aggiungerei, la memoria corta per la serie
chi
eravamo ?,
soggetti
sconosciuti, qualcuno fin troppo conosciuto, altri da sempre ai
margini della politica che conta, della politica che decide pur se
impegnati nei territori, nelle periferie ma da sempre inascoltati ed
oggi interlocutori privilegiati in quanto a mezzi messi a
disposizione e ben utilizzati a favore della comunità.
Le
dichiarazioni di fedeltà a poco servono se, dopo gli eccessi di
protagonismo e di autovalutazione, arrivano come sempre puntuali
all'indomani dell'abbandono di un progetto condiviso anche se
faticoso e complicato data la variegata provenienza dei soggetti; ma
la novità de Magistris è stata sin dall'origine proprio questa e
chi ha anteposto il proprio opportunismo ha ripercorso le vecchie
logiche che da sempre hanno rovinato partiti e movimenti.
Ma questa è storia vecchia, nulla di nuovo, accade nei miniparlamentini delle municipalità come nelle due Camere del Parlamento, nei partiti e nei movimenti , insomma una storia tipicamente italiana dove appartenenza e coerenza sono del tutto sconosciute.
Nessun commento:
Posta un commento