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giovedì 12 ottobre 2017

Nullità della politica e vecchie logiche




Nel confuso e variopinto panorama della politica italiana tra vecchi e nuovi soggetti, alcuni elementi di continuità del sistema tradizionale dei partiti, sono saldamente presenti con maggiore incisività, prepotenza e sfacciatagine.





Il valzer dei parlamentari da un gruppo all'altro in questa legislatura è quasi a quota cinquecento e incalcolabile quello nei consigli regionali, provinciali, comunali e nelle municipalità dove il trasformismo è legato a un desiderio di protagonismo e di visibilità.

Maggiore è la nullità di taluni soggetti, nella quasi totalità dei casi senza un percorso politico o di impegno sociale alle spalle, tanto più è il desiderio di apparire, di vedere il proprio nome sui quotidiani locali che non aspettano altro per entrare a braccia aperte nel ring della politica squallida e inutile.

In un bell'articolo apparso ieri sul giornale online www.mardeisargassi.it – riportato di lato - il giovane direttore Alessandro Campaiola riferendosi ad una certa turbolenza in atto nella maggioranza al Comune di Napoli afferma:

...Passare dall’opportunismo all’attacco, senza prima aprire un sano dibattito, proporre un aiuto concreto al fautore di un movimento di associazioni unico nella sua storia e nella sua territorialità, è opera dannosa per chiunque, una misera dimostrazione che è solo il proprio tornaconto a interessare, il proprio spot girato sui social, anche a discapito di un’amministrazione che, nei suoi pro e contro, nelle sue vittorie come nei tanti errori, ha indubbiamente restituito fiducia a migliaia di giovani che in Napoli non si riconoscevano più, rigenerando un sentimento scomparso tra i vicoli del centro e delle periferie soltanto fino a cinque anni fa: l’appartenenza...

E già, l'opportunismo e, aggiungerei, la memoria corta per la serie chi eravamo ?, soggetti sconosciuti, qualcuno fin troppo conosciuto, altri da sempre ai margini della politica che conta, della politica che decide pur se impegnati nei territori, nelle periferie ma da sempre inascoltati ed oggi interlocutori privilegiati in quanto a mezzi messi a disposizione e ben utilizzati a favore della comunità.

Le dichiarazioni di fedeltà a poco servono se, dopo gli eccessi di protagonismo e di autovalutazione, arrivano come sempre puntuali all'indomani dell'abbandono di un progetto condiviso anche se faticoso e complicato data la variegata provenienza dei soggetti;  ma la novità de Magistris è stata sin dall'origine proprio questa e chi ha anteposto il proprio opportunismo ha ripercorso le vecchie logiche che da sempre hanno rovinato partiti e movimenti.

Ma questa è storia vecchia, nulla di nuovo, accade nei miniparlamentini delle municipalità come nelle due Camere del Parlamento, nei partiti e nei movimenti , insomma una storia tipicamente italiana dove appartenenza e coerenza sono del tutto sconosciute.



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