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venerdì 10 febbraio 2017

Killeraggio mediatico e informazione asservita

Che ci sia un problema informazione tra i tanti in questo benedetto Paese è cosa risaputa - tema che ho già affrontato altre volte su questo Blog - che ci siano in particolare organi di informazione killer e altri asserviti al potere di turno, anche questa non è una novità ma che alcuni sbattano in prima pagina titoli da vecchio Salone Margherita con doppi sensi nei confronti della vittima di turno, è cosa non nuova ma pur sempre gravissima.

La vittima di turno questa volta per mano di Libero, quotidiano specializzato in killeraggio mediatico , è la Sindaca di Roma Virginia Raggi sulla quale in questa occasione non ritengo dover approfondire altri aspetti.

Non è un caso che la Raggi sia stata oggetto di volgarità da parte del quotidiano diretto da Vittorio Feltri che ha sempre individuato la vittima di turno nel soggetto più in vista al centro delle polemiche politiche e giudiziarie evitando, però, di focalizzare la sua attenzione nei confronti di chi gli paga lo stipendio dimenticando che lo stesso gli è lautamente corrisposto anche dai contribuenti (dal 2003 al 2009,come riportato dalla stampa, ha incassato 40 milioni di euro).

Ma il discorso è ben più ampio, la volgarità e le battute sessiste sono solo la parte più squallida di un tema che non si può risolvere soltanto con le eventuali sanzioni dell'ordine professionale ma con una corretta ed onesta informazione libera , che non significa certamente libertà di offesa quasi mai anch'essa... libera ma quasi sempre di puro compiacimento alla propria parte politica e/o editoriale .

Una informazione che prende i contributi dallo Stato, di proprietà di gruppi editoriali i cui componenti hanno interessi economici in tanti settori della vita pubblica e dove la parola libertà è davvero tanto condizionata al punto che se un'Amministrazione Comunale decide, ad esempio, di non realizzare inceneritori o di internalizzare servizi, sarà sicuramente e perennemente oggetto di attenzione non proprio benevola ( e quì tutta la mia capacità di parlare il politichese) se quelle decisioni ledono gli interessi della proprietà.


Chissà perché quando si parla di informazione e regole da stabilire il pensiero della mediocre politica va sempre a come poter imbavagliare o limitare la libertà dei Blogger e mai a come far rispettare regole già esistenti, a certa stampa che del killeraggio mediatico ne ha fatta una vera e propria specializzazione che, in verità, tanto piace anche  ad una parte dei lettori.

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