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martedì 22 novembre 2016

Cambiarne una parte pur non avendo capito un tubo



Mi ero imposto di non parlare del prossimo referendum del 4 Dicembre perchè ho sempre ritenuto che l'istituto del Referendum riguardi direttamente la partecipazione  dei cittadini alla vita politica del Paese così come dice la Costituzione che tutti saranno chiamati a cambiarne una parte pur non conoscendola per niente e pur non avendo capito un tubo di questa riforma.

Una Costituzione ancora da mettere totalmente in pratica che ha unito il Paese e che mai come oggi lo ha totalmente spaccato perchè una parte intende riformarla per finalità , che queste si, sono ben chiare a molti.

L'imbarbarimento della campagna elettorale scatenata proprio da chi è stato artefice di questo capolavoro dell'incomprensibile - fatto del tutto anomalo che il capo del governo o che lo stesso governo ne siano promotori - mi costringe a fare solo alcune considerazioni sui comportamenti poco istituzionali del capo del governo senza voler minimamente entrare nel merito che compete ai singoli che dovranno esprimersi tra pochi giorni :

- La promessa di andare a casa da parte del Presidente del Consiglio , nel caso di sconfitta, per poi rimangiarsi il tutto dopo pochi giorni, è stato un atto di ingenuità politica che neanche Scilipoti o Razzi avrebbero neanche mai solo immaginato; 

- Le promesse elettorali, che hanno fatto per qualche attimo tornare alla mente la consegna di una scarpa prima del voto e l'altra dopo, aumento di 50 euro e quattordicesima per i pensionati, sblocco dei contratti pubblici, misure per le partite iva non iscritte agli ordini,etc per non parlare degli appelli di suoi fidati come il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha superato di gran lunga le capacità di Vanna Marchi;

- Le sparante antieuropeiste di questi giorni per cercare di raccogliere maggiori consensi;

- Aver eliminato la bandiera dell'Europa alle sue spalle schierando un maggior numero di quella italiana nel suo studio e nel corso di avvenimenti pubblici, oltre ad essere gravissimo sul piano formale e sostanziale è indice di un infimo livello delle Istituzioni nazionali;

- Aver bollato come accozzaglia le forze sostenitrici del NO, oltre che
pessima caduta di stile, anche scarsa conoscenza di un istituto voluto dalla Costituzione in difesa e rispetto della volontà dei singoli cittadini ma soprattutto scarsità di memoria per i componenti della sua formazione che certo non brilla di premi Nobel e statisti.
Non ricordo ragionamenti del genere a sproposito nel corso ad esempio del referendum sul divorzio che vide tanti di noi cattolici ed anche militanti della DC con comunisti, socialisti,repubblicani, a favore della legge;

- Aver alimentato una campagna di odio di recente memoria che certo non giova al Paese oltre ad un terrorismo sulle conseguenze catastrofiche nel caso di sconfitta del SI;

La strada per una convivenza civile della politica è ancor molto lontana se proprio chi rappresenta le Istituzioni trasforma una consultazione popolare in una possibilità di rafforzamento del proprio ruolo, riforma voluta e ispirata da chi per lunghi anni al Quirinale avrebbe dovuto pretendere dai governi l'attuazione di quella Carta indicandola con orgoglio alle nuove generazioni. 

P.S. Di come vota Bennato, Ligabue, Guerritore, Ferilli, Fazio, Vespa, Santoro, Cazzullo, Severgnini, etc,etc,etc, non me ne importa un fico secco.

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