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venerdì 18 marzo 2016

Brambilla e i Sindaci Gennaro Esposito


Ho espresso altre volte il mio pensiero sul Movimento di Beppe Grillo e la suicida teoria del duo genovese sul rifiuto assoluto di qualsiasi coalizione o collaborazione con altre forze politiche che porterà prima o poi al dissolvimento dello stesso ma aldilà delle facili, simpatiche e scontate  battute sulla candidatura di un brianzolo napoletano, va detto che è una stupidaggine che si presta da subito ad amare riflessioni.

Non conosco e non ho particolari informazioni sul  candidato brianzolo Brambilla ma sfido chi mi legge a ricordare i nomi dei  sedici sindaci Gennaro Esposito  succedutisi dal 1970 ad oggi escludendo quello in carica, Bassolino da Afragola e Maurizio Valenzi nato a Tunisi e di origini livornesi, quasi tutti napoletani doc ma con quale valore aggiunto? Con quali meriti? 

Una polemica che avrei capito se incentrata sulle ridicole primarie in rete dei 5 stelle con la partecipazione di un numero irrisorio di cittadini, così come a Milano e Roma ma non credo sia la provenienza del Brambilla il problema ma la sua reale autonomia dai padroni genovesi nel caso molto improbabile di una sua vittoria e la sua visione della terza città d'Italia certamente non semplice a governare con un passato amministrativo recente davvero indegno.

Non ho letto particolari dichiarazioni di Beppe Grillo sulla prossima competizione amministrativa di Napoli, soltanto quelle ripetitive e ossessive del napoletano Fico e le sue distanze da Luigi de Magistris dal sapore troppo personalistico che non servono proprio a nulla se non a persistere in atteggiamenti isolazionistici e suicidi, un vero peccato e spreco di ottime risorse giovani.

L'autonomia si conquista sul campo, con i fatti, governando e assumendosi le proprie responsabilità e prendendo, se del caso, anche le dovute distanze dal Governo nazionale quando mina la libertà ed i poteri dati dalla Costituzione agli eletti dal popolo.




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