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domenica 8 novembre 2015

Faraoni in rosso,in nero e giacca e cravatta


In questo pazzo, pazzo mondo di arrampicatori, affaristi, imbroglioni, mediocri ed affini, l'Uomo vestito di bianco a fatica ma con determinazione, continua la sua azione riformatrice incontrando sul suo cammino uomini vestiti di rosso abbarbicati ai loro attici, ai loro conti bancari, ai loro privilegi.

I suoi continui interventi per niente casuali ma ben mirati, come quello dell'altro giorno I Cristiani non possono vivere come Faraoni. Basta con i vescovi attaccati ai soldi e quello di questa mattina non è però che abbia soltanto l'indirizzo di tal Bertone ma anche di altri che godono di privilegi non proprio in linea con il messaggio cristiano.

Il vivere da Faraone non è diretto soltanto ad alcuni uomini in rosso ma anche a quelli in nero, anche all'ultimo prete di campagna con il libretto di risparmio bene imbottito, ai tanti preti funzionari che alzano e abbassano la saracinesca del proprio sacramentificio.

Ma anche ai tanti Faraoni sparsi tra quanti si definiscono Cristiani e vivono stretti ai loro interessi, personali o di lobby, ai loro legami massonici o di organizzazioni come l' Opus Dei che, guarda caso, in questi giorni ha visto Mons. Vallejo Balda, molto vicino all'organizzazione, arrestato in Vaticano per aver violato la riservatezza di importanti documenti che faranno la fortuna di due autori specializzati nel settore.

Ha ragione Papa Francesco quando ha detto che le riforme andranno avanti anche grazie all'appoggio di tutta la comunità cristiana che chiede da decenni un inversione di tendenza per un ritorno alla Chiesa evangelica che non sia quella retta e voluta dai faraoni in rosso, in nero o in giacca e cravatta ma da quelle categorie privilegiate soltanto dal Vangelo, i poveri, gli ultimi.


Francesco andrà avanti con il sostegno di tutti quelli che hanno invano in questi ultimi cinquant'anni cercato a fatica di tenere aperte le porte del Concilio voluto da Papa Roncalli, sempre che qualche faraone non decida di mummificarlo una volta per tutte.

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