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sabato 28 giugno 2014

Un risveglio duro "...su un cuscino che pesa come un macigno"

(Florida) Quì è ancora pieno giorno con un sole che picchia senza pietà mentre nella mia Napoli è notte, è tornato il silenzio di una città che ha vissuto un'altra delle sue giornate di dolore e non solo.

Si sono spente le luci festose tra orride strutture viste in foto in uno splendido Palazzo Reale addobbato a festa per celebrare un capace imprenditore, meno bravo nell'intuire opportunità e sensibilità ma non si può pretendere tutto dalla vita.

Si sono spente le luci anche su Scampia non quelle della festa ma del dolore, del pianto, certamente non nell'abitazione della famiglia Esposito dove una fioca luce fino all'alba illuminerà il volto di una madre senza più lacrime.

Una parte della città certamente non periferia di una più grande comunità che ha scelto di stare dalla parte del dolore e anche della rabbia per una violenza inaudita che qualcuno amò scrivere e cantare " non è mai sazia di sangue la bestia umana...".



Leggo di una cerimonia funebre composta in un silenzio fuori del normale dove ha tuonato la voce del primo cittadino che senza peli sulla lingua ha chiesto senza mezzi termini che si faccia giustizia e chi era responsabile dell'ordine pubblico che non è stato garantito, paghi.

Un primo cittadino che ha preferito stare dalla parte del dolore con discrezione ed una partecipazione degna da uomo delle Istituzioni, piaccia o non piaccia, sia simpatico o meno; altri hanno preferito la festa.

Non so se il Presidente della Regione fosse presente al rito funebre,alla festa sì.
So, perché ho visto la foto, che il Vescovo della città era alla festa il Sindaco no, ha preferito inviare un messaggio di apprezzamento per l'imprenditore ma non se l'è sentita di essere presente, ha scelto di essere al fianco della famiglia e al popolo di Scampia.

Che il Vescovo della città abbia fatto scelte diverse come membro della comunità cristiana non solo non mi piace ma mi ribello ed esprimo tutto il mio disappunto e la mia amarezza.

Domani per me, tra poche ore per Napoli sarà il giorno dopo, sarà il giorno di un grande vuoto per la famiglia di Ciro Esposito, sarà il giorno del silenzio per il quartiere di Scampia, sarà un giorno come un altro per tanti, sarà un risveglio duro "su un cuscino che pesa come un macigno" come mirabilmente un grande prete e Vescovo ,don Tonino Bello ebbe a dire in una delle sue più belle lettere. 




3 commenti:

  1. Antonio,tralasciando la brutta figura di Caldoro e Sepe;tralasciando che mi verrebbero dei dubbi su chi e come ha messo sù una cerimonia come quella a Palazzo Reale;vorrei esporti,semplicemente,cosa ho provato presenziando al funerale di Ciro.Premesso che non sono uno dei 60 milioni di esperti di calcio,come sai a me piace il rugby che è di un altro pianeta;ci sono andato per rispetto del dolore della famiglia e per rendere omaggio al comportamento eroico,come dicono le cronache,del ragazzo che per proteggere donne e bambini ha perso la vita.......per cosa.......per uno stupido "pallone",in fondo.Sono andato a piedi,c'era traffico e sono giunto a cerimonia inoltrata.La prima cosa che mi ha colpito,è stata la marea di motorini.Poi,la moltitudine di persone.Un'infinità.Solo in un'altra occasione,Scampia ha visto una partecipazione sociale(non ti sfuggiranno le "volute"problematiche connesse)così vasta e cioè la visita di Papa Wojtila.Mi sono messo ai margini perchè era un muro di esseri umani.Ho visto persone semplici,comuni,umili,per bene.....in lacrime come il sottoscritto.Non mi sembra,magari mi sbaglio,che ci fosse quella parte spocchiosa,benpensante,razzista dei nostri concittadini che manco ci passa per Scampia. A dire il vero,c'erano pure tante faccie poco raccomandabili,magari erano ultras o non ultras.All'improvviso è giunto un cellulare della Penitenziaria che ha scortato un detenuto fino al feretro.Si sentivano cori e sbattute di mani alle quali non mi sono sottratto,lo sentivo dall'anima.Contemporaneamente pensavo alla angosciante solitudine che avrebbe colto,di sera e lontano dal frastuono mediatico,tutta quella sfortunata famiglia e mi sentivo male.Ho visto De Magistris ed un Nino D'Angelo,cadente,sorretto da un gruppo di ragazzi;forse era prostato dalla commozione,in fondo viene dal popolo.Le cronache dicono che erano presenti don Manganiello,don Patriciello,il presidente della Municipalità........Pisani(è suo territorio d'influenza),De Laurentis ed altri personaggi cosiddetti prestigiosi che hanno detto la loro.Un'altra cosa mi ha colpito e cioè le persone che scortavano e sostenevano la bara.Tutte,giovani e non,indossavano una maglietta nera,che ci stà pure visto il funerale,ma con scritte dai caratteri "particolari" che lasciano perplessi al di là del comportamento esemplare,cristiano,condivisibile e delle parole di pace manifestate dalla famiglia tutta.Sarò malpensante ma questa mia perplessità fà il paro con un tuo link in risposta ad un post del nostro amico comune,il COSTA,a proposito dell'appartenenza politica di picchiatori,sparatori,nonchè assassini vari.Per altro non è campato in aria perchè c'è uno studio in proposito e la Questura sà bene a che universo appartengono e a quale filosofia,a dispetto di una nobile disciplina,e simboli s'ispirano.Ora,dando per scontato l' IMPARZIALITA' delle benemerite forze dell'ordine,i severi provvedimenti che il governo di Mago Merlino-Renzi dice ( ? )di prendere,il coraggio ( ? )di decisioni severe della Federazione Calcio ; io starei in campana perchè al di là delle parole di pace della mamma di Ciro e della paventata partita pacificatrice da giocare,nessuno di noi non pensa che prima o poi gliela faranno pagare..Speriamo bene,basta con questa stupida violenza campanilistica che porta solo tragedie, lutti e che è anche anti-economica perchè allontana la gente,le famiglie dallo stadio.

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    1. Grazie Bruno di aver "confidato" a questo modesto strumento di informazione e di dibattito, le tue emozioni, le tue riflessioni.
      Non mi dilungo perchè ho la "presunzione" di aver chiarito la mia posizione su quanto tragicamente accaduto ma mi fa piacere ribadire anche in questa occasione che come sempre accade una comunità si divide sempre e si schiera da una parte e dall'altra. Il popolo di Scampìa ha dimostrato di essere popolo di una comunità dove i valori della solidarietà, della vicinanza alla sofferenza dell'altro sono ancora vivi. La dignità della famiglia ha tanto da insegnare all'altra parte della città vuota e festante.
      Non torno in argomento calcio perchè per quanto mi riguarda si consente alle società di servirsi di teppaglia e le spese le fa sempre la gente perbene; lo Stato (noi) paga un servizio di ordine pubblico con costi vertiginosi sottraendo risorse alla vigilanza dei territori.
      Grazie ancora per la tua puntuale descrizione delle tue emozioni.
      Un caro abbraccio

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  2. 01.07.2014 – Caro Antonio, non mi è piaciuta l’assenza delle eminenti personalità civili e religiose partenopee ai funerali di Ciro Esposito a Scampia, ma nemmeno l’assenza del Sindaco alla celebrazione del centenario della celebre azienda napoletana Marinella.
    E’ giusto che le persone rappresentative della politica campana e napoletana fossero presenti ai festeggiamenti di Marinella, come ha fatto il Sindaco De Magistris, ma avrebbero dovuto e potuto trovare il tempo di essere presenti pure al rito funebre di Scampia.
    E’ anche giusto che il Sindaco sia stato presente ai funerali di Scampia, ma avrebbe dovuto e potuto trovare il tempo di essere presente pure ai festeggiamenti di Marinella.
    Erano due momenti importanti per Napoli, uno perché rappresenta un traguardo che un imprenditore napoletano, conosciuto nel mondo intero, ha raggiunto, l’altro perché un giovane ucciso per essersi prodigato per contrastare un’azione criminale di uno o più teppisti meritava certamente almeno la presenza del Cardinale.
    L’assenza all’uno e all’altro evento mi lascia veramente perplesso, d’altronde non dimentico che, appena dopo l’episodio di Ciro Esposito, il giovane, seriamente e mortalmente ferito, venne piantonato in Ospedale con l’accusa infamante, se non ricordo male, di essere corresponsabile di quei disordini.
    Non è un mistero italiano pure questo?
    NM

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