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martedì 22 aprile 2014

Ammazzati da indifferenza e solitudine

"L'affannoso e vano tentativo di salvare la vita di un uomo. Chi di noi ieri e' stato coinvolto ed ha sputato l'anima affinché il dramma non avvenisse trova difficoltà nel ricominciare. nel ritornare alla "normalità". Ecco. io vorrei capire ancor oggi alla mia non tenera età. cos'e la normalità. dove comincia l'io e dove finisce. Purtroppo. da sempre quelli che chiamiamo "i più deboli" compiono questi gesti estremi. Ed allora. la normalità e' anche questa? Guardare. o meglio. non guardare per non ferirsi? Ognuno di noi potrebbe essere un potenziale autolesionista. Questa vita ci mette di fronte a situazioni insuperabili a volte. Oggi mi sento frustrato. Chi e' il debole. quello che manda affanculo la vita o quello che si ostina a viverla uno schifo perché non ne ha il coraggio? Ecco. da ieri questo non lo so più. Non so più cosa e' meglio. che non significa fare le stesse cose. Ma alla fine chi siamo noi per giudicare e perché ci sentiamo in diritto di farlo?" (Carlo Fedele)

Questo tanto vituperato aggeggio che ci mette in comunicazione con il mondo, con quello degli inutili, saccenti, stupidi,furbi,etc. ma fortunatamente anche con gli umani con i loro limiti ma umani, fatti di normalità, di sensibilità più o meno condivisibili ma umani.

Sì, umani, lo ripeto per la ennesima volta perchè questo mondo che abbiamo contribuito tutti a costruire sta perdendo o forse l'ha definitivamente persa l'umanità, il senso della pietà nel senso più alto e nobile del termine.

Avviare il p.c., connettersi con un social network e trovare poche righe nelle quali è racchiuso il dramma che stiamo vivendo da qualche tempo, dove la disperazione e la fragilità umana non trovano la condivisione del dolore, delle ragioni che portano a gesti estremi liquidati troppo spesso con superficialità e magari con un "aveva qualche problema a livello psichico" ,"evidentemente soffriva di depressione".etc.

" Ma alla fine chi siamo noi per giudicare e perché ci sentiamo in diritto di farlo?" si chiede opportunamente Carlo Fedele.

Chi siamo noi disponibili al più a provare rammarico per il tempo di una notizia appresa da un telegiornale o dalla cronaca arida,curiosa alla ricerca solo del sensazionalismo ?

Bella domanda amico provato dal dolore più profondo per una vita spenta apparentemente in una frazione di secondo ma già finita, lacerata tanto prima del gesto estremo.

Papa Bergoglio in occasione della visita a Lampedusa ha denunciato la cultura dell'indifferenza, propria della società del benessere capace di misurare la propria pietà unicamente con quanto mette in pericolo la nostra posizione, il nostro star tranquilli ; "Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro" ha gridato Papa Francesco e Gramsci in tempi meno recenti  "L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti".

"Restiamo umani" esortava Vittorio Arrigoni ammazzato di recente a soli trentasei anni dopo una breve vita spesa per una causa giusta, restiamo umani, torniamo ad essere umani, caro indimenticabile giovane eroe, riscopriamo l'essenza della vita, i valori veri non quelli di cui pretestuosamente si riempiono la bocca taluni per una manciata di voti e poi si comportano come belve assetate di potere.

Riscopriamo la solidarietà, la vicinanza, la condivisione a chi è in difficoltà, a chi vive nella solitudine, non occorrono grandi gesti, anche una parola può salvare una vita.

Grazie Carlo di aver scosso anche se solo per un attimo le nostre coscienze, grazie di averci ricordato che, anche se indifferenti, nessuno ci autorizza ad emettere sentenze.





  

5 commenti:

  1. Angela Talu
    Sentito e profondo commento al toccante pezzo di Carlo che come sempre dimostra la sua profonda umanità.Nella mia lunga vita spesso ho sentito dire "Viviamo brutti momenti " ma nessuno può essere messo a paragone con questi che stiamo attraversando ,oggi sembra svanire la speranza ed è il buio,la disperazione a vincere,E'vero noi non possiamo giudicare ma io credo che i veri UOMINI siano queli che scelgono la vita ,nonostante tutto remi contro di loro

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  2. Michele Morace
    ...mi ripeto : preferisco evitare sempre il " giudicare" !!! Vivo lo sconforto per un altro ESSERE umano che non ha retto il peso di un quotidiano sempre più superficialmente distratto ; mille potrebbero esserne i motivi, ma, che senso ha cercarli ed individuarli ora ...? Continuo a fare l'unica "cosa " che so e voglio fare : prestare ascolto a Chi vuole aprirsi, sfogarsi senza voler risposte...; questo è ,di per se , un possibile e praticabile atto di umano conforto !!!

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  3. scusate ma che e' successo !!??
    ...
    bella riflessione... verso un Nuovo Mondo...
    Claudio

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  4. Caterina Casale
    Grazie per ver citato Vittorio, eroe dimenticato mentre ci si azzuffa a difendere chi Boldrini e chi Grillo, potentati che non hanno bisogno della nostra solidarietà.

    "Restiamo umani" esortava Vittorio Arrigoni ammazzato di recente a soli trentasei anni dopo una breve vita spesa per una causa giusta, restiamo umani, torniamo ad essere umani, caro indimenticabile giovane eroe, riscopriamo l'essenza della vita, i valori veri non quelli di cui pretestuosamente si riempiono la bocca taluni per una manciata di voti e poi si comportano come belve assetate di potere."

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    1. grazie a te Caterina di avere la pazienza e l'ambilità di leggermi

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