Abito il Sogno
Abito
il sogno coi fiordalisi
tessendo
collane di antére
intorno
al vecchio ulivo.
Primavera
malata di sonno
mi
offre l'ombra del vento
tra
le mani cieche di spine.
Spoglio
di voti,
ogni
giorno
sono
l'uomo della capra
che
spezza i germogli dei fiordalisi.
Sento
sermoni oscuri
cadere
sul davanzale
mentre
veglio con smorte pupille
come
un angelo di pietra
o
una vergine di smalto.
No,
non lascio la palma:
il giorno del fuoco
potrebbe essere domani...
Orfano del sole
(Agli
alunni non vedenti dell'Istituto dei Ciechi di Milano)
Se
un giorno dovessi scoprire
l'anima
di gelatina
alla
tua mandorla verde
o
raccogliere il sogno intatto
sotto
la lapide spezzata
della
tua innocenza, solo allora
anch'io
potrei parlare con te
ORFANO
DEL SOLE, con te
che
hai sale d'infinito
negli
occhi digiuni di luce
e
rami spinati di rose bianche
nelle
mani di crisalide.
Certo,
con te non potrei competere
nell'ascolto
del vento
quando
dialoga a fine estate
con
le foglieesauste
prima
del distacco:
non
mi è dato di percepire
il
vissuto del suono che ti guida
a
svoltare gli angoli
o
a scansare pozzanghere di cielo.
(...da
quando ho giocato a "mosca cieca"
quante
memorie di orizzonti
sull'età
palpitante di neve!
Io
che ho amato le tinte forti
di
tutti i colori rovesciati
dal
calamaio dei giorni
ti
prego d'insegnarmi come fai TU
a
scoprire la magia d'un sorriso
sul
volto della donna che non vedi...)
Ora
ch'è primavera
(...maggio
si svena in delirio di luce...)
ti
penso malinconico
alla
finestra dipinta di un verde
tutto
da inventare.
A
vertigini di parole,
come
fragile fanciullo
offerto
a una prova d'amore,
vorrei
dividere con te, giuro,
la
metà del poco tempo
che
ancora m'appartiene
Angela Talu
RispondiEliminabellissime