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martedì 19 novembre 2013

Napoli e l' Espresso

 
Ricevo e volentieri pubblico l'intervento di Ernesto Nocera sull'articolo pubblicato dall'Espresso con dati già contestati a suo tempo e rimessi in circolazione presumibilmente per screditare ulteriormente la città o finalizzati a ben altro.




La copertina shock dell’Espresso sta danneggiando,senza giustificazioni di sorta e senza evidenze scientifiche,l’immagine della città.
La copertina,ripresa con enfasi dalla stampa internazionale ( v. su
Internet) colpisce uno dei settori chiave dell’economia cittadina:il turismo
che dipende proprio dall’immagine della città e dal suo impatto
sull’immaginario collettivo.
Perché questo schiaffo a freddo? Dovere di cronaca o diffamazione?
Voglia di scoop? .Ma che scoop è pubblicare come se fosse novità un
rapporto già pubblicato dal Mattino nel 2008 e che proprio per la sua
irrilevanza scientifica non aveva avuto impatto sull’opinione pubblica
locale. Nessuna nega le emergenze ambientali in Campania ,ma proprio
perciò l’argomento va trattato con serietà e non strombazzando dati senza
rilevanza scientifica.
Basta leggere l’articolo per accorgersi che con la copertina esso ha poco a
che vedere perché Napoli è appena menzionata in una mezza frase.
La nostra città ha un acquedotto di prim’ordine,sottoposta a numerosi
controlli giornalieri eseguiti da ABC in parallelo con analoghi esami svolti
dalla ASL1 e col contributo di ARPAC ,agenzia regionale.Non solo ma
i dati
sono pubblici e consultabili senza sforzo da chiunque.Da tali analisi
emerge che per grado di durezza,valore del pH e presenza di
oligominerali essa è una delle migliori del mondo. Ora per effetto della
copertina terroristica si incrementerà il consumo di acqua imbottigliata
sottoposta ad un solo controllo all’atto della immissione in commercio
(basta leggere l’etichetta). E’ di ieri la notizia che CONAD ha ritirato dal
commercio una intera partita di acqua minerale inquinata.
Le sorgenti di alimentazione sono le stesse da migliaia di anni,con qualche
aggiunta dovuta all’incremento demografico. Le sorgenti sono
essenzialmente ubicate in Irpinia e sul Matese. Esse alimentano il nostro
acquedotto così come alimentavano l’acquedotto greco e poi quello
romano,capolavoro di ingegneria idraulica che ancora si ammira.Le acque
entravano in città dalla zona attualmente occupata da Porta Capuana, la
attraversavano con gallerie e canali che nella zona della attuale via
S.Giovanni a Carbonara e altrove muovevano decine di mulini ad acqua e
uscendo dalla “Cripta flaegrea” arrivavano a Baia ad approvvigionare la
famosa “Piscina Mirabilis” che era il serbatoio di acqua potabile a servizio
della flotta romana da guerra che proprio a Baia aveva la sua base
principale.
Una lapide rinvenuta alle sorgenti riferisce che l’acquedotto Augusteo fu
restaurato sotto Costantino e che le città da esso approvvigionate
erano:Pozzuoli,Napoli,Nola,
Atella,Cuma Acerra,Baia, Miseno.
I famosi “Ponti rossi” non sono altro che un residuo delle condotte in
laterizio di questo acquedotto.
La dimostrazione scientifica che le nostre acque provengono da zone non
vulcaniche sta nel fatto che esse contengono calcare,sostanza che come
sa qualsiasi studente di geologia,è assente nelle formazioni vulcaniche.
Sono cose arcinote che solo gli americani ignoravano ed ignorano visto
che hanno speso 30 milioni di dollari per scoprire che dal sottosuolo
escono gas e sostanze pericolose e dimenticando che la città ed i suoi
dintorni siedono su un complesso sistema vulcanico. Cosa pretendevano
che dalla Solfatara uscissero effluvi di Chanel?
Napoli,dopo il colera della fine dell’800 è sta una delle prime città
europee a dotarsi di un sistema di distribuzione domestica di acqua
potabile e perciò in tale ambito non accettiamo lezioni da nessuno.
L’errore degli americani sta nel fatto che hanno fittato villini abusivi nella
zona dei Mazzoni, che hanno nella loro prossimità dei pozzi
probabilmente inquinati.Ma anche quei villini hanno la rete domestica
allacciata all’acquedotto e perciò,anche lì dai rubinetti esce acqua pulita e
sana.
Tuttavia l’affermazione più grave del rapporto e quella che dice che le
autorità USA sono costrette ad intervenire perché( testuale) in Italia non ci
sono regole,relegando così il nostro paese al livello dell’Eritrea dei signori
della guerra. Spero che il Governo faccia le sue rimostranze agli Usa.
Tutti i napoletani ( salvo i soliti masochisti politici che godono nel buttare
fango sulla loro città) hanno il dovere di sostenere l’Amministrazione
cittadina nella sua protesta contro una notizia puramente diffamatoria ,di
gratuito scandalismo . Dispiace che l’Espresso si sia reso strumento di
diffamazione dell’intera comunità cittadina. Il dovere di cronaca non
giustifica il diritto di calunnia.
Recuperare il danno all’immagine della città sarà difficile perché .come
detto,la stampa internazionale ha enfatizzato la notizia.
L’Amministrazione comunale farà tutto il possibile per rimediare al danno.
Mi permetto un suggerimento :proporre una conferenza stampa con le
maggiori testate italiane ed estere con la partecipazione della dirigenza
tecnica di ABC,ASL 1 e ARPAC per chiarire la vicenda distribuendo ai
giornalisti un dossier completo con la illustrazione delle procedure di
controllo seguite da ABC e ASL1 con allegate le tabelle dei dati giornalieri
dell’ultimo mese ed una serie storica degli anni precedenti.
In questi casi la migliore difesa è la verità.

                                                                  Ernesto Nocera

2 commenti:

  1. Francesca Salzano
    la cosa che mi fa ancora più rabbia che è stato un napoliCANE!

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  2. 20.11.2013 - Caro Antonio, ho letto con molta attenzione l'appassionato l'intervento di Ernesto Nocera, e spero tanto che le sue informazioni abbiano solide fondamenta.
    Leggo l’Espresso da una vita, e raramente è avvenuto che i suoi articoli e i suoi servizi giornalistici si siano rilevati non fondati; comunque, per l’amore che ho per Napoli, veramente mi auguro che questa volta l’Espresso abbia preso “una bufala”.
    Un suggerimento: alla conferenza stampa perché non far intervenire anche il Comando Nato di Napoli, in modo da sgomberare il campo da successivi equivoci?
    N.M.

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