Quattro giorni fa, ho parlato di sceneggiata e ritengo di non aver detto eresie parlando delle dimissioni fasulle dei parlamentari del PDL.
Ma la sceneggiata ha avuto anche un epilogo scontato dove il cattivo talvolta veste i panni del buono e tra si, no, poi si e poi no, ha detto sì.
Ma ormai siamo abituati a questi colpi di scena scontati che non meravigliano più nessuno, me di certo no.
Il dibattito in Senato di questa mattina ha avuto un risvolto, che se non fosse per la serietà della materia, del tutto comico.
L'ex comunista Sandro Bondi, convertito sulla strada di Arcore, ha tenuto un discorso dai toni forti, tanto più forti se rapportati ad un uomo notoriamente dai toni bassi ma il suo vibrante discorso è stato spento ad un tratto dalla schiuma di un estintore azionato proprio dal suo capo, il cavaliere che tra un si ed un no ha detto sì facendo ingoiare la lingua al povero Bondi che da buon militante giovane comunista ha tutt'altri ricordi sulle direttive di partito secche e indiscutibili.
Un elogio ritengo sia dovuto ad un democristiano DOC che ha tessuto sin dall'inizio una tela perfetta che ha prodotto esiti drammatici .
Enrico Letta ha gestito un'operazione che ha segnato l'immediato futuro del PDL e non basteranno eventuali successioni di stampo monarchico per ricucire gli strappi provocati.
Il giovane Alfano ha ormai il destino segnato avendo

Ancora una volta nulla di nuovo sotto il sole ma questa volta qualcosa ha minato le fondamenta di sabbia di un sistema incapace di reggere ancora le schizofrenie e gli eterni problemi personali.
Michele Morace
RispondiElimina....un altra " farsa" si è consumata in diretta; purtroppo con tanti " spettatori" attenti ed impegnati ad applaudire ora questo ora quel ciarlatano di turno e la CUPOLA va avanti...!!!
Caterina Casale
RispondiEliminaSicuro che il dito puntato di Alfano non fosse studiato a tavolino?
Caterina, ho gli stessi tuoi dubbi
RispondiEliminaAntonio Salzano