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lunedì 21 ottobre 2013

Il ritorno di Bassolì e le larghe intese elettorali

 "A volte ritornano. Antonio Bassolino sembra aver rotto gli indugi.Scende in campo e punta direttamente alla candidatura di sindaco di Napoli.E’ il mestiere che forse gli è riuscito meglio nella sua lunga carriera
politica.Non è ufficiale ma i segnali sono chiari. L’“animale politico”insomma dopo tre anni esce dalla sua tana.."
 
 
Le condivisibili osservazioni di Arnaldo Capezzuto sul ritorno di quello che la nipote del Duce in campagna elettorale chiamava a scuarciagola "Bassolì", certamente meritano attenzione e qualche domanda, almeno tra le persone normali, tra quelle che riescono con obiettività ad esprimere un parere sui fatti e sulle condizioni non solo della città ma della Regione.
L'altra sera il foyer del Teatro San Carlo era gremito per la presentazione del libro di Antonio Bassolino, un pubblico eterogeneo incomprensibilmente eccitato, da esponenti del Pd al PDL e un osannante implacabile giudice editorialista del Corriere della Sera, l'ex parlamentare PD Antonio Polito a far da padrone di casa.
Un clima più che da larghissime intese, stranamente da strettissime intese, ineditamente da larghe intese elettorali.
E sì, ormai non si sa più quali siano i confini, le differenze, i programmi scritti a quattro mani ma questo non meraviglia più nessuno se non qualche ingenuo idealista tra i quali lo scrivente.
Ciò che invece mi lascia ancora terribilmente perplesso è l'atteggiamento dell'opinione pubblica che di fronte a tragedie di territori devastati, contaminati, avvelenati, di fronte al grido di dolore quotidiano di chi ci mette la faccia come Don Maurizio Patriciello, il Prof. Marfella e dei tanti cittadini finalmente svegliatisi dal letargo, la gente ancora pare non chiedersi contro chi puntare il dito tra coloro che in questo ultimo decennio in particolare hanno avuto responsabilità di governo della Regione, dei tanti commissari per l'emergenza rifiuti e dei silenzi complici e criminali.
No, è preferibile rompere i coglioni (mi si perdoni l'estrema chiarezza) a chi da poco più di due anni siede sulla poltrona di Palazzo San Giacomo o di via Santa Lucia.
Ci si agita, ci si organizza per gridare allo scandalo per le buche stradali, per carità importanti , riparate e in via di riparazione appena si sono rese disponibili le poche risorse, per tappare i buchi, quelli veri, della gruviera lasciata da chi ha lasciato questa città e questa Regione in mutande.
Ci si agita, ci si organizza ma nessuno fino a poco tempo fa pare fosse interessato ai veleni che davamo e diamo da mangiare alle nostre famiglie, nessuno, Antonio Polito compreso e gran parte della stampa cittadina troppo presa e compresa nell'attacco quotiano all'attuale Amministrazione, si è mai preoccupato di gridare allo scandalo, al massacro di queste terre e di chi vi abita.
Questa è la gente di questa amata terra e non solo, è modo di essere di un popolo, quello italiano,  che non si scandalizza più di niente, che non conosce più cosa sia la parola vergogna, continuando a riproporre la stessa classe politica, come se nulla fosse successo.
Se tutto questo risulta normale, preferisco tacere e restare a guardare, seduto sul bel lungomare che addirittura oggetto di un  referendum, che non si capisce bene chi realmente lo voglia, dovrebbe decidere se mandarlo di nuovo in malora.  
 
 

6 commenti:

  1. Francesca Salzano
    mi sa che Bassolino sta facendo parlare di se proprio per distrarre chi SI STA SVEGLIANDO!

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  2. Armida Bianco
    sempre il vecchio.....ma possibile che non ci sia niente di nuovo !?!?!?!

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  3. Paola Scala
    Non si tratta di una città senza memoria... Ma di una città senza dignità

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  4. Michele Morace
    ...tra il "vecchio ed il nuovo" esistono 2 costanti : la collusione "precostituita" dei gestori politici con la camorra e la ignavia di tutti Noi che ne permette ,quotidianamente, lo sviluppo. Fino a quando continueremo a seguire le " gesta" ora di questo ora di quel esponente di "famiglia politica"

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    1. Caro Michele, concordo con la prima parte del tuo commento ma non con quella finale. Il fatto di "seguire le gesta" è dettato dal vivere quotidiano e vuoi o non vuoi ti interessa e ti coinvolge. Se queste "gesta" come dici, possono portare ad una riproposizione di vecchi personaggi e di una classe politica se permetti questo come cittadino mi deve interessare e tanto più quando le stesse persone che seguono "le gesta" sono le stesse sempre pronte a contare i peli nel naso a chi nonostante tutto, crisi, mancanza fondi, attacchi di tutta la stampa cittadina, critiche becere e volgari, continua ad assicurare un'Amministrazione della città, ma evidentemente la gente sempre corta di memoria osanna chi ha partecipato al banchetto della distruzione di queste terre ed oggi si ripropone a destra e a sinistra.

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  5. Michele Morace
    ...continuo a preferire Chi , quando venga a conoscenza di certe gestioni truffaldine e certe pressioni camorristiche, se ne chiami fuori denunciando fatti e Persone!!! Il resto...è COLLUSIONE, Ciao e buona settimana

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