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sabato 13 luglio 2013

Imposimato e la ricerca della verità

Una  notizia  pubblicata in questi giorni,  passata quasi inosservata  o comunque che non ha attirato particolarmente l’attenzione.

La frase secca che non si presta ad equivoci di Ferdinando Imposimato “Moro fu ucciso per volere di Andreotti e Cossiga”.

“Quei politici sono responsabili anche delle stragi da piazza Fontana a quelle di via D’Amelio. Lo specchietto per le allodole si chiama Gladio.”

Ferdinando Imposimato, ex giudice istruttore del caso Moro, dell’attentato al Papa Giovanni Paolo II, è persona troppo stimata e seria, che ha pagato anche un prezzo molto alto il suo impegno contro il terrorismo con l’uccisione del fratello Franco avvenuta nel 1983, per liquidare le sue affermazioni con superficialità , affermazioni che meglio articola nel suo ultimo libro “ I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia”.

“L'uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse ma anche e soprattutto per volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del Sottosegretario Nicola Lettieri” e poi “ Il Generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza ma due giorni prima dell’uccisione ricevettero l’ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia”.

Basterebbero queste parole per sconvolgere il mondo politico, l’opinione pubblica  ma nulla di tutto questo. Ha ragione il mio amico Michele che stamattina ha scritto in rete chiedendosi come mai queste notizie ci hanno trovati “già preparati” e non v’è stato alcun comunicato delle più alte Istituzioni dello Stato a cominciare dal Quirinale ?

Vengono alla mente le parole scritte in una delle lettere inviate dalla prigione da Aldo Moro “…Naturalmente non posso non sottolineare la cattiveria di tutti i democristiani che mi hanno voluto nolente ad una carica, che, se necessaria al Partito, doveva essermi salvata accettando anche lo scambio dei prigionieri. Sono convinto che sarebbe stata la cosa più saggia. Resta, pur in questo momento supremo, la mia profonda amarezza personale. Non si è trovato nessuno che si dissociasse? Bisognerebbe dire a Giovanni che significa attività politica. Nessuno si è pentito di avermi spinto a questo passo che io chiaramente non volevo? E Zaccagnini? Come può rimanere tranquillo al suo posto? E Cossiga che non ha saputo immaginare nessuna difesa? Il mio sangue ricadrà su di loro".

Ma l’affermazione di Imposimato si rifà anche alle rivelazioni di testimoni appartenenti alle forze dell’ordine usciti oggi allo scoperto, dai quali si  apprende, tra l'altro, che il ritrovamento del cadavere dello statista era già a conoscenza di Francesco Cossiga, già presente sul posto prima delle forze dell’ordine.


“Il mio sangue ricadrà su di loro”  e troppo sangue è stato versato dalla gente comune vittime delle stragi, dei misteri d’Italia troppo presa in quest’ultimo ventennio con fatti ben più seri, tra nani, veline  e ballerine, per poter capire come ancora funziona un sistema perverso in un Paese del tutto anomalo.

7 commenti:

  1. 14.07.2013 - Antonio, io non ci credo; se fosse così, perchè a suo tempo il Giudice Imposimato non intervenne? E perchè lo "rivela" a distanza di tanti anni, oamai morti tutti i protagonisti? Io non ci credo. N.M.

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    1. Trattandosi di Ferdinando Imposimato per la sua ben nota serietà e rigore, trattandosi del giudice istruttore del Processo Moro, avendo scritto un libro sui 55 giorni dal triste ricordo, io guardo con rispetto alle sue riflessioni che non sono scaturite nè da un sogno nè da un attacco di protagonismo che non gli è mai appartenuto.
      La novità sta nel fatto che alcuni appartenenti alle forze dell'ordine che oggi hanno rivelato dei dettagli di non poco conto e che loro asseriscono non aver detto prima per comprensibili, possibili ritorsioni. Sono testimonianze oggi al vaglio della Procura della Repubblica di Roma che ha chiesto di riaprire il processo. Testimoni che hanno nome e cognome ed i loro ruoli sono stati abbondantemente verificati.
      Caro Nino, vorrei tanto non fosse vero anche se a me Cossiga non è mai piaciuto per niente e Andreotti ...lascio stare. Ricordo quante accuse la famiglia Moro ed in particolare la moglie rivolsero proprio ai due personaggi e poi, le lettere di Moro...
      Una delle tante pessime pagine dela storia recente della Repubblica, per me la peggiore, anche sul piano personale in quanto unica esperienza politica che giudico davvero interessante che mi ha arricchito fu la militanza nella corrente morotea e più di una volta ebbi il piacere di incontrarlo e parlargli

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  2. Gio' Michelotti
    se e' vero che sprofondino all'inferno !

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  3. Costantino Longano
    Se la frase è secca, fuori le prove !!!!!!

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    1. Se leggi il libro vedrai che ci sono. Lo accenno anche nell'articolo. Ci sono personaggi delle forze dell'ordine che , di recente, andate in quiescenza, hanno fatto rivelazioni depositate presso la Magistratura.

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    2. Costantino Longano
      Penso che anche Prodi sapesse qualcosa sul nascondiglio di via Gradoli.....la barzelletta della seduta spiritica..non fa ridere....

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    3. Non lo so se all'epoca dei fatti facesse ridere perchè, come ricorderai, tutto quello che veniva detto agli inquirenti ,compreso maghi o partecipanti a sedute spiritiche, veniva preso seriamente in considerazione tranne quello che proveniva da professionisti seri e veri servitori dello Stato come il Generale Dalla Chiesa che fu stoppato....altro che seduta spiritica

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