“Atto con cui una persona o un gruppo dirigente
rimette il mandato che ha avuto, rinuncia a una carica, a un ufficio”
questo il
significato della parola Dimissioni.
Parola
sconosciuta dalle Alpi alla Sicilia, parola super abusata soltanto all’atto
della richiesta.
E non riguarda
soltanto la politica dove i casi di dimissioni sono talmente rari e conseguenti
a forzature e mai spontanee, ma anche in tutti i settori dove chi continua a
far danni, imperterrito tiene stretta la poltrona come nel caso di grandi
Aziende, Banche, Amministrazioni pubbliche o private.
Quando proprio
è indispensabile che qualcuno paghi, il Presidente solleva dall’incarico l’ Amministratore
Delegato, l’ A.D. un capo servizio, il Ministro il capo di gabinetto, il capo
di gabinetto i responsabili di questo o quel settore.
Così gira la
giostra degli incapaci e dei mediocri sempre pronti a sacrificare la testa dell’altro
e mai la propria.
Mai nessuno
disponibile a farsi da parte.
C’è voluto un Papa
per ricordarci questo nobile atto evidentemente un gesto troppo alto per
profili di basso rilievo.
Pancrazio La Spina
RispondiEliminaAntonio, ... sono esseri infimi.
Michele Morace
RispondiElimina...no Antonio, non è che NON vogliono sacrificare la propria , è che ,spesso..., non la trovano!!!