Un luogo di incontro,di confronto,di dialogo,di ascolto,di denuncia,per ristabilire la normalità ed il rispetto delle idee politiche e religiose

giovedì 2 agosto 2012

Il balletto dell'incoerenza

(foto espresso.la repubblica.it)

Un po’ come Bossi con Berlusconi, il Bossi che non tantissimi anni fa dava del mafioso a Berlusconi e fino a pochi mesi fa a braccetto al Governo, così il Vendola del mai con Casini che è contrario ai matrimoni gay e dell’asse indissolubile con Antonio Di Pietro, oggi convola a nozze con Casini e Bersani  liquidando il leader dell’IDV come un polemista (?).

Nel continuo balletto dell’incoerenza e del la negazione della propria storia politica e della presa per i fondelli di quanti ancora credono che la politica abbia un minimo di credibilità, assistiamo in queste ore allo spettacolo  indecente delle incomprensibili  alleanze che fanno presagire altre grandi fughe nel piccolo mondo della sinistra e nello stesso Partito Democratico sempre più centrista.

Un enigmatico Casini agli occhi dei più ma dalle idee molto chiare, attento a costruirsi un futuro non della sua modesta forza politica retta ufficialmente da un segretario fantasma ma del tutto personale che guarda al Quirinale e ben disposto anche a raccogliere le eventuali briciole.

Ma del Pierino della politica ormai non c’è da meravigliarsi oltremodo , ma Vendola ha spiazzato tutti pur di misurarsi alle primarie e far valere il suo peso  che è cosa ben diversa dal peso che uscirà dalle urne per la sua già modesta forza politica.
Certamente in questa quadriglia che si sta ballando in queste ore contano pure gli errori di Antonio Di Pietro  dalle spinte eccessivamente imprudenti con proposte improponibili respinte al mittente niente meno che dal leader del M5S che legittimamente si sta scompisciando dalle risate scoprendo che all’orizzonte appaiono avventurieri che lo superano di gran lunga.

Come farà un militante di Vendola  a comprendere di dover stare con chi ha partecipato attivamente  alla macelleria sociale, al completamento della demolizione dello stato sociale cominciato nell’ultimo ventennio, a chi si è sempre opposto a chiedere i sacrifici ai possessori dei grandi patrimoni prima che ai pensionati ed ai lavoratori?

Sarà dura chiedere il consenso in un momento di grossa sofferenza economica e finanziaria a chi a  questa sofferenza non sa più come far fronte, a chi  di questi  atteggiamenti  ondivaghi ne ha piene le tasche, a chi è da anni abituato ad assistere ai continui tradimenti  nella sinistra che non hanno nulla da invidiare alle capriole di questi ultimi vent’anni nella destra tradizionale ed in quella di stampo berlusconiano.

4 commenti:

  1. Renato Fiorito
    A me dispiace dirlo, ma con Grillo non si puo' governare ed e' stato un errore assumerne i toni, secondo me.

    RispondiElimina
  2. Dario Nicetto
    Bell'articolo Antonio. Che amarezza!!! un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Dario, sei sempre attento ai processi di cambiamento e,purtroppo, di stasi dela n ostra società. Grazie della tua attenzione

      Elimina
  3. Salvatore Puglisi
    e questa è la triste verità.Condivido Antonio.

    RispondiElimina