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lunedì 18 giugno 2012

Il decreto che scotta


Certo è che il Partito di proprietà del  Cavaliere quando deve affrontare le battaglie che  toccano i temi sensibili che gli stanno tanto a cuore ,  ha delle capacità che nessun altro riesce ad esprimere.
L’ultimo in ordine di tempo è il decreto anticorruzione, argomento come canto delle sirene ( di autentiche sirene di allarme)  alle orecchie degli   Alfano, Verdini, Scajola   ed allo stesso padre padrone che su questi temi non  intende cedere neanche di un millimetro.
Decreto almeno formalmente partorito dai tecnici, modificato,ritoccato e rimodificato dai soliti esperti  del campo  ma non pienamente soddisfacente  tanto da meritare l’ultimatum dell’ex socialista dal dente sempre avvelenato Cicchitto che pone come condizione il provvedimento sulla responsabilità dei giudici.
Se tanto impegno e tanto rigore profuso fosse stato indirizzato in ben altri argomenti , sempre in tema, come l’ insostenibile vergognosa situazione carceraria, sarebbe stato  meglio recepito  dall’opinione pubblica che avrebbe visto un filo conduttore logico e ampiamente sostenibile.
Fino ad oggi il tema sembra poco interessare dato il bassissimo quoziente di rischio che un membro del Parlamento possa essere ospite degli attuali vergognosi penitenziari che di questa specie rara non ne ha memoria, salvo che di brevissimi soggiorni ; il gioco di squadra ha sempre funzionato ed in maniera sempre più trasversale tra le forze presenti nelle aule parlamentari, non c’è da temere.
Chi si aspettava uno scatto diverso tra le altre componenti della maggioranza di Governo sarà rimasto deluso , d’altronde già in altre occasioni, come quando sono  state  introdotte l’IMU e le nuove  imposte anche  sulle pensioni più basse , ci si attendeva un atteggiamento fermo ed inequivocabile sul falso principio di equità dei sacrifici sostenuto dal Governo, dal quale ci si aspettava l’applicazione di  un principio di logicità e di giustizia  cominciando da una imposizione fiscale sui grandi patrimoni per poi ,se proprio necessario, chiamare anche i cittadini con redditi modesti ad ulteriori  sacrifici.
Tutto questo in nome della sopravvivenza di un Governo formalmente dei tecnici ma sostanzialmente politico con nome e cognome : PDL-PD-UDC  che,  con molta probabilità , prima della scadenza elettorale lo stratega Berlusconi farà cadere per presentarsi al suo elettorato sempre più in calo, come il salvatore della Patria, come chi ha messo fine all’insopportabile fustigatore Prof. Monti, giusto per riconquistare almeno un 5% del popolo dei delusi.

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